CoamiAugusto e la bella Cecilia…
Siamo alle mosse finali della partita a scacchi su Conami.
Sul tavolo abbiamo: bilanci da approvare senza ricorrere al fondo di riserva, qualche nome per il
cda sparacchiato a caso da entrambe le parti, la necessità di dover dimostrare ai propri elettori che
il mandato non è tradito, un Consorzio nella mani di Hera, assenza di piano industriale volto a
cercare nuove soluzioni e obiettivi strategici, una discarica in chiusura (poco cambierà la sentenza
del 20 dicembre, chi si prenderà la responsabilità del raddoppio ??).
Solo una grande certezza pare accomunare il variopinto gruppo dei sindaci (grillini, piddini, civici):
Augusto Machirelli. Ecco la soluzione. Fine. Pacche sulle spalle, tutti al Baccanale. Ci voleva tanto?
Mica stiamo parlando dell’ex consigliere dal 2009 al 2014, o magari dell’ex collaboratore allo
sviluppo delle partecipate, oppure dell’ex direttore dal 2015 e magari, no, questo proprio non è
possibile, uomo di Osservanza, Formula Imola, Sfera, Innovami…oddio è lui? L’uomo del
rinnovamento? Della nuova via? Una persona che potrà operare liberamente, senza dover
difendere scelte del passato su partecipate alle quali la Corte dei Conti ha tirato le orecchie? Un
uomo libero di decidere il futuro per la gestione dei rifiuti? Per lo sviluppo sostenibile
dell’autodromo?
Eccoci qua. Chiusa la partita sui dividendi, problema rimandato al 2019. Ora il Conami potrà
riprendere, come prima, con le stesse persone, gli stessi equilibri, le stesse logiche. Niente due
diligence (parolaccia anglosassone), niente piano industriale, nessuna indicazione politica sui
rapporti con Hera, niente, niente, niente=niente. Ci domandiamo: siamo rimasti a sospirare 5 mesi
per poter avere la bella Cecilia?
FOCUS2018