Decine, centinaia di felini popolano la sempre più precaria struttura di Via Gambellara da anni.
Nonostante l’impegno profuso dai cittadini e sopratutto quello delle ragazze che lavorano nella struttura, l’attuale gestione ha deciso di alzare bandiera bianca. Troppe le spese ed i sacrifici che la realtà, punto di riferimento per chi vuole adottare un felino nel circondario, deve far fronte per tenere aperto. In questa situazione, è inutile negarcelo, anche la salute dei mici potrebbe lasciare velocemente a desiderare. Se manca anche il cibo, figuriamoci le medicine.
Pertanto, sarebbe doveroso che qualcuno, a Piazza Matteotti, impugni la calcolatrice ed inizi la missione impossibile di trovare qualche euro per la baraccopoli via Gambellara. Dato che canile e gattile non sono stati inseriti a bilancio, è dunque legittimo chiedersi se vi siano dei fondi da parte delle donazioni, da destinare in Via Gambellara. Fondi naturalmente di semplici cittadini, da datarsi al periodo della passata amministrazione, che qualche lavorante contrario della Giunta Manca, pare non abbia voluto erogare al destino che era stato richiesto.
Alla nuova amministrazione non mancano le urgenze, moltiplicatesi negli ultimi due tre anni quando la vecchia giunta si era ormai completamente arroccata dentro al Palazzo. Le lamentele dei cittadini venivano viste solo ed esclusivamente come occasione per contraddire l’amministrazione. Di conseguenza, il risultato era quello di fare l’esatto contrario dei segnalanti. Oppure, di prendere le loro idee e di rivoltarle, plasmandole a loro immagine e somiglianza, ma sopratutto, di utilizzarle come strumento di propaganda una volta fatte, quasi sempre a metà.
Grazie a questo sistema stalinista, tutte le promesse elettorali del primo e del secondo mandato Manca si sono velocemente evaporate.
Giardino Alberghetti, dove ancora non si conosce il destino della cancellata in ferro battuto. Figurarsi il ripristino. L’utopia della Formula 1, con un viaggio a vuoto da Ecclestone forse, a spese dei contribuenti.
Le barriere anti rumore in autodromo, il cimitero del Piratello (trovatemene un altro in Italia messo così) i parchi pubblici ormai abbandonati nel degrado. Le fontane chiuse da anni, il fallimento delle attività in un centro storico tutto a pagamento. E la bretella interrotta nel suo punto più importante.