Oltre alla salute, essere circondato da tanto amore aiuta ad arrivare a 100 anni. E’ il caso di Ivo Piancastelli che ieri ha festeggiato i 100 ani, al Centro sociale “La Tozzona”, in una grande festa che ha coinvolto una sessantina di persone, fra famigliari, con tanto di nipote e pronipote, parenti e amici, mentre a formulargli gli auguri a nome della città di Imola e consegnargli la medaglia dei centenari è stata l’assessora alla Scuola, Claudia Resta.
L’amore, in specifico, è quello della figlia Angela che da anni lo accudisce e segue con dedizione, trattandolo come un re.
Nato ad Imola il 13 settembre del 1918, Ivo Piacastelli era il più piccolo di cinque fra fratelli e sorelle. Rimasto orfano della madre a soli 11 anni, venne affidato ad una famiglia di contadini, a Linaro, come “garzone”, secondo una prassi consueta all’epoca, ed anche successivamente per decenni.
L’11 ottobre del 1941 Ivo Piancastelli si sposò con Clara Cortecchia, e dal loro matrimonio sono nati i figli Dino (che da qualche anno non c’è più) e la figlia Anna. Subito dopo il matrimonio, con l’Italia in guerra, Ivo Piancastelli fu chiamato alle armi. “Dopo l’8 settembre fu fatto prigioniero dai tedeschi e portato in Germania in un campo di lavoro. Quando ritornò a casa, nell’ottobre del 1945, pesava appena 37 chili e nessuno lo riconobbe” racconta ancora oggi con un filo di emozione la figlia Angela. Una volta rientrato Ivo Piancastelli ha lavorato come bracciante, poi come stradino alla Cobai, fino ad entrare alla Cooperativa Ceramica d’Imola come operaio. Una vita di lavoro e sacrifici, ma sempre vissuta con piena serenità.
Per anni ha coltivato l’orto degli anziani in Pedagna, alternando la passione per l’orto con la partita a carte con gli amici al centro sociale “La Tozzona”, che ha frequentato fino ad un paio di anni fa e che ha scelto come sede della sua festa per i 100 anni proprio perché un po’ se la sente come casa sua.
“Oggi al centro sociale non ci va più, ma alla partita a carte non rinuncia. Tutti i giorni, sul tardo pomeriggio, in casa per un’oretta giochiamo a briscola, un appuntamento fisso che non può mancare nella sua giornata” racconta la figlia Angela.