Approvata in consiglio comunale a Imola la mozione presentata dai leghisti Daniele Marchetti e Simone Carapia: “Svolta storica: scardinato il Moloch con cui il Pd imponeva la propria volontà su tutto il territorio. Un segnale politico importante inviato a quegli amministratori PD convinti di fare il bello e il brutto tempo a loro piacimento”
“La pacchia è finita”, cari amministratori del Pd: ora il pallino del governo del Circondario Imolese tornerà nelle mani dei cittadini. È questo il senso dell’approvazione della mozione presentata al consiglio comunale di Imola dai leghisti Daniele Marchetti e Simone Carapia, e che impegna la Giunta del Santerno a promuovere la modifica dell’articolo 2 dello Statuto del Nuovo circondario imolese, l’articolo che “vieta esplicitamente il recesso dei Comuni dall’Ente”.
Come era prevedibile, a votare contro alla mozione leghista è stato solo il Pd, con l’ex candidata sindaco Carmen Cappello che ha persino tentato di bloccare “in extremis” la discussione avanzando una pregiudiziale poi respinta dal Consiglio.
“La mozione approvata ieri rappresenta una svolta storica per il nostro Comune: è il primo passo di un percorso che ci porterà a scardinare il Moloch con cui il Partito democratico imponeva la propria volontà su tutto il territorio del Circondario (composto dai Comuni di Imola, Mordano, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Fontanelice, Castel Delrio, Dozza, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo, Medicina ndr)” commentano i leghisti.
“Vogliamo iniziare a smantellare pezzo dopo pezzo quelle istituzioni che per anni sono servite al Pd per mantenere il controllo su tutto il territorio. Siamo partiti dal punto focale, ovvero chiedendo la modifica dello statuto del Circondario, e lo abbiamo fatto per riportare un minimo di democrazia all’interno di questo ente, che ormai era diventato anacronistico: viviamo in un paese dove i Comuni, a determinate condizioni, possono cambiare Provincia e Regione di appartenenza, pertanto è assurdo che ai 10 Comuni del Circondario sia fatto divieto di uscire dall’ente medesimo” aggiungono i consiglieri del Carroccio.
Ma c’è di più: durante il dibattito il sindaco pentastellato, Manuela Sangiorgi, è andata oltre dicendo che la Giunta “valuterà anche la modifica di altri articoli dello Statuto del Circondario, oltre a riconsiderare l’opportunità di mantenere tutte le convenzioni ad oggi in essere tra il Comune di Imola e il Circondario.
“L’approvazione della mozione rappresenta un segnale politico importante inviato a quegli amministratori PD di Castel San Pietro Terme e Medicina, che sono ancora convinti di fare il bello e il cattivo tempo a loro piacimento – hanno aggiunto Marchetti e Carapia -. Sia chiaro: ora la pacchia è finita e la Lega, come già dimostrato con la presentazione in consiglio comunale di questo atto, giocherà un ruolo da protagonista in questa partita finalizzata a riportare democrazia sui territori e a rendere effettivo il diritto all’autodeterminazione dei cittadini”.