Giovedì 12 luglio alle ore 21.30, presso la Rocca Sforzesca di Imola, andrà in scena un concerto con grandi nomi del passato, del presente e del futuro: alcuni brani tra i migliori di Mendelssohn, Verdi e Rossini, saranno interpretati dalla Filarmonica Arturo Toscanini – un’eccellenza italiana, diretta dal giovane Maestro inglese Alpesh Chauhan, di recente nominato Direttore Principale della Filarmonica.
Tutto un repertorio romantico, quest’anno, farà da preludio e contorno al dovuto omaggio a Gioachino Rossini nel centocinquantesimo della sua morte. Il grande Maestro, emiliano-romagnolo d’adozione, sarà presente con la splendida Sinfonia della Semiramide, un perfetto compendio dei canoni ottocenteschi e delle peculiarità rossiniane. Verdi e Mendelssohn completeranno il programma, con alcuni preludi da La Traviata e due brani dell’austriaco, ad aprire e chiudere il concerto. In particolare, a collegare l’epoca e lo stile musicale in modo geograficamente trasversale, superando la cinta delle Alpi, sarà eseguita la cosiddetta Sinfonia “Italiana” dell’austriaco. Ispirazione del pezzo fu il soggiorno di Mendelssohn in Italia, che lo colpì tanto profondamente da lasciar sedimentare il ricordo dell’atmosfera, in lui, fino a renderlo simile a una musica.
Esecutori sopraffini saranno i componenti della Filarmonica Arturo Toscanini, fiore all’occhiello della Fondazione che ne porta il nome, nata a Parma, città dove nacque e si specializzò proprio il Maestro. Grazie all’esperienza trentennale dell’Orchestra Regionale Emilia Romagna, la Filarmonica è oggi più che matura sul piano artistico. Affondando le radici nell’Orchestra Ducale ordinata a Parma da Niccolò Paganini nel 1835/36, la Filarmonica ha continuato a evolversi fino ai Maestri contemporanei. Ultimo fra tutti, per successione temporale ma non per talento, è proprio Alpesh Chauhan, nominato Direttore Principale a partire dal settembre 2017 .
La Filarmonica ha potuto lavorare con direttori come Mehta, Rostropovich, Tate e Temirkanov. La costante innovazione delle strategie musicali, associata al rigore dell’approccio artistico, ha indotto al recente ampliamento del repertorio, esteso fino ad alcuni brani contemporanei. Alla scelta è corrisposto l’invito a una nuova rosa di direttori, tutti appartenenti alla giovane generazione ma già pienamente affermati a livello internazionale. Dal 2006 ad oggi si sono così avvicendati sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini i nomi di Kazushi Ono, che ne è stato Direttore ospite Principale tra il 2012 e il 2015, Francesco Lanzillotta, Vladimir Jurowski, Tugan Sokhiev, Juraj Valčuha, Rinaldo Alessandrini, Michele Mariotti, Wayne Marshall, Pietari Inkinen, Roberto Abbado, John Axelrod e James Conlon. Ospite a numerosi festival, ripresa più volte in televisione, la Toscanini ha potuto giovare della collaborazione con grandi solisti come Accardo, Bahrami, Bollani, Bostridge, Brunello, Faust, Fresu, Flórez, Gutman, Isserlis, Koopman, Krylov, Lemper, Maisky, Mintz, Pogorelich, Ughi, Thibaudet, Vengerov.
Alpesh Chauhan, nome associato alla Filarmonica, già primo violoncello alla CBSO Youth Orchestra, avendo già lavorato con la Netherlands Symphony Orchestra, con la BBC Symphony, BBC Scottish, BBC Philharmonic, Kymi Sinfonietta e con le orchestre dell’Opéra National de Lorraine, del Teatro Carlo Felice di Genova, del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro Lirico di Cagliari, del Teatro Petruzzelli di Bari, si presenta con un nome di tutto rispetto e un curriculum che promette molto bene. Ebbe da dire su di lui il Times, quando diresse Morte e Trasfigurazione di Strauss: “‘[Il concerto] è stato qualcosa di diverso: un attento, studiato, magnifico viaggio attraverso l’agitazione, le dolci reminiscenze, la morte e l’aldilà, con la London Symphony Orchestra al completo, che ruggiva e sospirava, totalmente al comando di Chauhan. Davvero: grandi cose!”.
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