Guarda al futuro, tenendo ben solide le radici nella propria storia, l’Imola che celebra il 25 aprile. Imola Medaglia d’Oro al valor militare per attività partigiana ricorda il sacrificio di quanti, uomini e donne, civili, militari e religiosi si adoperarono e combatteremo per conquistare quella libertà e democrazia in cui oggi possiamo vivere e lo fa parlando ai giovani. Anzi, facendo anche parlare i giovani, che attraverso il progetto di arte pubblica “Quando un posto diventa un luogo”, curato da Annalisa Cattani, re-inaugurano i monumenti dedicati alla Resistenza ed alla Lotta di Liberazione, ridando loro nuova vita, parola, emozione.
L’intensa mattinata organizzata in occasione del 73° Anniversario della Liberazione Nazionale è cominciata ore 9, nella sede Anpi, con la posa di una corona alla lapide dei partigiani ed antifascisti caduti e fucilati a Bologna; poi alle ore 9.15, all’interno della Rocca Sforzesca, è stata deposta una corona alla lapide a ricordo dei partigiani e antifascisti detenuti e torturati in Rocca. Da lì, in corteo, i presenti hanno raggiunto Piazza Gramsci, dove, a partire dalle ore 9.30 si è svolto il concerto della Banda Musicale Città di Imola, sempre molto apprezzato. Proprio in piazza Gramsci, alle 10,30 ha preso il via la celebrazione ufficiale del 73° Anniversario della Liberazione Nazionale, con l’intervento di Adriana Cogode, Commissario straordinario Comune di Imola, e Bruno Solaroli, Presidente ANPI Imola. Sul palco erano presenti le autorità civili e militari ed in particolare il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, il senatore Daniele Manca, la consigliere della Città Metropolitana, Simona Lembi, delegata dal sindaco della Città metropolitana, i rappresentati della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Esercito, della Polizia Municipale, dell’Anpi, dell’Aned e delle associazioni d’arma.
Negli interventi dei relatori sono risuonate forti le parole per rilanciare i valori di libertà, democrazia, pace, solidarietà, conquiste sociali che sono alla base della lotta di Liberazione e sancite dalla Carta costituzionale.
In particolare, il Commissario straordinario Adriana Cogode, ha sottolineato: “la memoria della Resistenza non è retorica. E’ dovere civico, è sapiente memoria, quella memoria che si traduce in sapere consapevole, quel sapere che ci consente di discernere il bene dal male e di restare liberi sempre. Ebbene, attraverso la conoscenza degli eventi della Liberazione, acquisiamo il potere di scegliere il bene ed alimentiamo la fede nella libertà, nella democrazia e nella giustizia. Oggi dobbiamo impegnarci a conservare la ricchezza di una libertà che mai più dovrà essere inquinata o minacciata da altro odio razziale o da conflitti di sangue e violenza. Oggi le nostre armi per difendere la democrazia sono la conoscenza, la coscienza civica e collettiva, la legalità, l’uguaglianza. Armi da usare contro il nemico più pericoloso: l’indifferenza. L’indifferenza è atrofia dell’intelletto, è separazione dalla vita reale, è quel vuoto di valori e di idee che richiama il male, non più distinguibile dal bene. Gramsci disse che gli indifferenti sono il peso morto della storia”.
Il Commissario Adriana Cogode ha poi proseguito affermando: “ricordiamoci sempre che la libertà non è un beneficio scontato e che solo l’impegno civico di affermare e difendere giorno per giorno i valori della Costituzione può darci la speranza della inviolabilità della democrazia. Fare la resistenza oggi significa comprendere ed esercitare con consapevolezza i diritti politici e sociali ed i doveri cristallizzati nella Costituzione, significa far propria una coscienza civile che guardi, con senso di appartenenza, all’unità nazionale ed alla coesione sociale in Italia ed in Europa, dove si affermano i principi fondanti della democrazia. Il Presidente Mattarella, alla celebrazione del 71° anniversario del 25 aprile, ha declamato “è sempre tempo di resistenza”, evidenziando l’impegno di ciascuno di noi a tenere in piedi, saldamente, con la memoria, il ponte tra il passato ed il presente”.
(in allegato trovate l’intervento integrale di Adriana Cogode, Commissario straordinario Comune di Imola, letto dal palco, ndr).
Al termine, con in testa la banda musicale ed il gonfalone della città, su cui spicca la Medaglia d’Oro al valor militare per attività partigiana, di cui Imola è stata insignita, le autorità ed i cittadini si sono recati in corteo fino al Monumento al Partigiano, in piazzale Leonardo da Vinci. Qui è stata deposta una corona, dopo la performance di re-inaugurazione del monumento a cura del CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti – Imola), del dirigente Ernestina Spiotta, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”, curato da Annalisa Cattani.
Il progetto di re-inaugurazione del Monumento al Partigiano si intitola “Farfalle per resistere e esistere”. Come spiega la curatrice Annalisa Cattani, “abbiamo scelto la farfalla come simbolo di un animale in trasformazione, che è in grado di portare una trasformazione nella bellezza così come questi studenti, provenienti da vari Paesi, abbracciando la nostra cultura, attraverso la conoscenza e l’incontro con la loro cultura, la trasformano e portano bellezza”. Un progetto, in sostanza, che pone al centro l’incontro di tante culture, in nome di un valore unico: il valore della libertà, della non indifferenza. Così le parole e i gesti di questi studenti che-reinaugurano il Monumento al Partigiano suggeriscono, con una dolce consapevolezza, la strada da percorre: cercare la libertà attraverso la relazione e la cultura.
I prossimi appuntamenti –
venerdì 27 APRILE
ore 10.00 | Teatro Osservanza (via Venturini 18)
“Antifascismo e Resistenza: le radici dell’Italia repubblicana”: lezione dibattito con gli studenti e le studentesse degli Istituti Secondari di Secondo Grado di Imola e il Prof. Andrea Ricciardi, storico e docente dell’Università di Milano.
SABATO 28 APRILE
Le Donne: la Resistenza e la Liberazione
ore 10.00 | Angolo Piazza Matteotti – via Emilia
Cerimonia commemorativa con la deposizione di un mazzo di fiori alle lapidi di Maria Zanotti e Livia Venturini e ricordo delle donne antifasciste e della Resistenza.
Re-inaugurazione della lapide con la partecipazione della classe 3°A della Scuola Secondaria di Primo Grado “Andrea Costa” e della classe 3°A della Scuola Secondaria di Primo Grado “Innocenzo da Imola”, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”. A seguire riconoscimento alla staffetta partigiana Liliana Gherardi con la partecipazione del Coro del Tempo Libero della Nuova Scuola di Musica Vassura-Baroncini.
ore 11.30 | Piazzale Marabini – Stazione Ferroviaria
Deposizione di un mazzo di fiori alla lapide posta nell’aiuola davanti alla stazione ferroviaria, dedicata alle donne della Resistenza. Re-inagurazione della lapide a cura della classe 3°E Scuola Secondaria di Primo Grado “Orsini”, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”.
Cosa accadde il 29 aprile 1944 – Manifestazione di donne in piazza Matteotti, organizzate nei “Gruppi di difesa” per reclamare dalle autorità comunali la distribuzione di generi razionati. I militi della GNR fascista, intervenuti per impedire l’accesso al palazzo, sparano provocando la morte di Maria Zanotti e Livia Venturini.
Imola, 25 aprile 2018