“Qui e Ora” con Paolo Calabresi e Valerio Aprea, dal 4 all’8 aprile al Teatro Stignani,
Lo spettacolo
Un incidente è appena avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, vicina al grande raccordo anulare, completamente deserta, senza passanti né case, nei campi, nel nulla. Sulla scena ci sono due scooter di grossa cilindrata subito dopo l’impatto, il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora fumanti. Un incidente importante. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza. E anche il primo apre gli occhi. Avrebbero bisogno di aiuto ma non lo avranno, avrebbero bisogno di cure ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza. Intorno a loro, per loro, niente e nessuno.
Note di regia
In un Paese dove se fai un incidente con qualcuno, a parità di torto o di ragione, quello è già un tuo nemico, Qui e Ora racconta lo scontro tra due individui sopravvissuti a un incidente in scooter, alla periferia estrema di una grande città, nella sfiduciata attesa dei soccorsi, che infatti non arrivano. Nel loro scontro si esprime il cinismo e il senso di lotta dell’Italia di oggi, questo Paese sempre idealmente a un passo dalla guerra civile, in cui la cattiva amministrazione finisce per generare sfiducia non solo dei cittadini verso le istituzioni, ma anche tra cittadini e cittadini, in un clima sempre più teso e violento, che trova il suo apice nella grande città.
Nell’ora e dieci di attesa dei soccorsi, che è il tempo teatrale della vicenda, Qui e Ora racconta un ansiogeno e violento, comico duello metropolitano tra due uomini che hanno bisogno di cure e non le avranno, e che pur essendo entrambi vittime della ferocia dei nostri tempi, si riconoscono come nemici: il primo ha di sé l’immagine di un uomo straordinario, ma non lo è; l’altro saprebbe accontentarsi della propria normalità, ma non lo farà. Nell’attuale grande vuoto sociale, culturale e politico, tra le possibili derive c’è un senso di inadeguatezza che porta a perdersi (come nel caso di Claudio Aliotta, interpretato da Valerio Aprea) o il cinismo e la ferocia che portano al male (come per Aurelio Sampieri, interpretato da Paolo Calabresi).
Come nell’esperienza di Boris, ancora una volta grande merito della realizzazione del progetto va agli attori, qui non solo talentuosi interpreti di un atto unico molto performativo e senza paracadute, ma anche, in fondo, per il livello di condivisione, soci d’impresa; e ai produttori Marco Balsamo e Fabrizia Pompilio per la vitalità, l’energia e l’importanza del loro lavoro. A dimostrazione che anche in un Paese complicato e in crisi come il nostro, il teatro può e deve, militando, lanciare grida disperate, esorcizzare fatti terribili, e lanciare taciti giocosi inviti alla concordia. Mattia Torre
IL CAST
Paolo Calabresi
Attore e personaggio televisivo, inizia la propria carriera in teatro, dove raccoglie i primi meritati successi portando sulle scene Euripide, Pirandello, Puskin, Strindberg, Shakespeare, Molière, Sofocle, Gogol, Brecht, Brusati, Goldoni e Goethe, sotto la direzione di alcuni dei più grandi registi teatrali italiani: Giorgio Strehler, Giorgio Albertazzi, Luca Ronconi e Massimo Castri. A Imola lo ricordiamo nella stagione di prosa 2014/2015: Calabresi è l’uomo di cui si innamora la vulcanica Lella Costa nella commedia di Lidia Ravera “Nuda proprietà”. Lo ritroviamo allo Stignani durante la stagione di prosa 2015/2016, in scena con “Nudi e Crudi” di Alan Bennett al fianco di Maria Amelia Monti. Nel corso degli anni l’attore prende parte a fiction televisive come Nati ieri, R.I.S. – Delitti imperfetti, Distretto di Polizia, La squadra e ai film tv Don Bosco, Padre Pio e Maigret. Nel 2008 ha condotto il programma televisivo Italian Job, su LA7. Dal 2007 è lo scorbutico elettricista Augusto Biascica nella serie italiana Boris, cui seguirà il film omonimo. Dal 2008 entra a far parte del cast del programma Le Iene su Italia 1, arrivando a condurlo nel 2016. In Tv è anche il protagonista della serie Zio Gianni su Rai 2. Al cinema Calabresi ha preso parte alla saga dei film Smetto Quando Voglio.
Valerio Aprea
Dopo il diploma al Conservatorio Teatrale e una laurea in Storia del Cinema a La Sapienza di Roma, la carriera di Valerio Aprea inizia in teatro con lo spettacolo Eredità (1992). Seguono svariate interpretazioni in titoli come Le trachinie e Edipo a Colono di Antonio Pierfederici (1993), La cantatrice calva di Daniele Pecci (1995), I tre moschettieri e mezzo e Titanic di Claudio Insegno (rispettivamente 1997 e 1998), Dramma della gelosia di Gigi Proietti (1999), Il vantone di Pino Quartullo (2001), Nudo e crudo di Pietro De Silva (2002), Nell’ultima ora di Tripp di Alessandro Varani (2002) e In mezzo al mare di Mattia Torre (2006). Negli anni 2000 è attivo sia per il cinema sia per la televisione. Il debutto sul grande schermo arriva con Eccomi qua, film del 2003 per la regia di Giacomo Ciarrapico. Fra le altre pellicole cui prende parte, ricordiamo Nessuno mi può giudicare (2011) e Smetto quando voglio (2014), seguito tre anni dopo da Smetto quando voglio – Masterclass e Revolution. Ha fatto parte del cast della serie televisiva Boris, e del film omonimo, interpretando uno degli sceneggiatori dell’immaginaria serie Gli occhi del cuore. È apparso inoltre ne Il maresciallo Rocca (2005) e R.I.S. – Delitti imperfetti (2006).