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Chi ha distrutto i due autovelox sull’asse attrezzato si è reso responsabile di un atto vandalico e come tale dovrebbe essere perseguito.
Dico dovrebbe perché a differenza di altri impianti simili, come ad esempio quello di Piratello, non mi risulta siano state previste telecamere di controllo per dissuadere e nel caso individuare i responsabili di atti del genere, e quindi presumo che tale identificazione sarà piuttosto complicata.
Se è come credo, perché chi ha realizzato quei due impianti non ha pensato di difenderli con un sistema video?
Forse perché, parlando di telecamere attive sul nostro territorio, come ha detto l’ex vicesindaco Visani alla nostra consigliera Sangiorgi durante l’ultimo consiglio comunale con uno stile che lascio giudicare agli imolesi ma soprattutto alle imolesi, “ventinove è già una bella misura”?
L’evidenza dei fatti sembra confermare il contrario, e adesso noi cittadini dovremo pagare di nuovo per il ripristino dei due autovelox ringraziando sia il vandalo o i vandali responsabili del gesto sia la miopia arrogante di chi ci ha governato fino a ieri.
Infine colgo l’occasione per rispondere all’ex capogruppo PD Tarozzi, che non si è lasciato sfuggire la notizia per tentare di fare politica, condannando le centinaia di commenti positivi presenti sull’accaduto sui social, condanna alla quale mi associo senza indugio, ma poi tentando in maniera ritengo molto ardita quanto allusiva di gettare la colpa su chi “magari durante l’anno inneggia solitamente all’onestà”, termine quest’ultimo ripetuto altre due volte nella speranza di far capire bene cosa pensa.
Dato che a parlare convintamente di onestà, ma soprattutto a metterla dentro i proprio programmi elettorali, non mi risulta che ci siano rimaste molte forze politiche a farlo, suggerirei all’ex capogruppo PD Tarozzi di iniziare a fare politica in maniera più alta e nobile, augurandomi ovviamente che abbia i mezzi per poterlo fare.
Claudio Frati
M5S Imola