Riceviamo e pubblichiamo
Papà, mentre ero in biblioteca quello là dell’altra volta mi ha toccato di nuovo il sedere come l’altra settimana, cosa debbo fare ? Sentire questa frase da una ragazzina fa salire il sangue alla testa perché è intollerabile e perché cominciano così quasi per gioco le peggiori vicende di abusi femminili. Chiama subito i Carabinieri e arrivo. E’ successo nella biblioteca comunale di Imola l’11/1/18 verso le 11,00 del mattino nell’area degli erogatori di caffè, al cospetto di altri ragazzi quasi indifferenti. Era già accaduto circa 8 giorni fa nelle medesime condizioni nei confronti della stessa ragazza e ancora 2 giorni fa ai danni di un’altra ragazza, giovani studentesse: qualche urlo di protesta, un reprimenda dopo la lamentela con gli addetti della biblioteca e tutto come prima. Un extracomunitario che da tempo staziona/bivacca in biblioteca, fuma all’interno, entra nel bagno delle donne e tiene da troppo tempo altre condotte illecite e intollerabili. I Carabinieri sono intervenuti immediatamente portando il soggetto in Caserma per l’identificazione e i provvedimenti del caso. Si tratta di un extracomunitario, parrebbe un “rifugiato”, da tempo a Imola ma senza alcuna fissa dimora e nullafacente. Sono state sporte due denunce per i fatti accaduti. Ritengo, da operatore del diritto, che sia un nostro dovere non tollerare più condotte che disprezzano la nostra società, le nostre persone, quelle più indifese (le donne, i ragazzi …), le nostre proprietà e il territorio, da chiunque siano poste in essere, italiani e non, ma di più da parte di chi viene accolto da noi, gode di tutti i nostri diritti ma poi ne abusa e li disprezza. Il senso comune è di impotenza e la risposta di tutte le persone con cui ho parlato ieri, da chi addetto alla biblioteca, ai ragazzi frequentanti, alle forze dell’ordine, è sempre la stessa: ma cosa possiamo fare ? Tanto …. . Il sistema non funziona ! Allo stesso modo si comincia tollerando il gettare a terra un mozzicone di sigaretta, il pacchetto vuoto, il fazzoletto di carta e si finisce poco dopo con l’abbandonare rifiuti tossi o seppellirli: tanto … ! NON E’ VERO ! Tutti possiamo, ma soprattutto dobbiamo fare, o meglio, ricominciare a fare molto di più: non dobbiamo più tollerare l’intollerabile, dobbiamo riprendere un sano controllo sociale e del territorio, perché “dopo è tardi” e ci siamo già spinti troppo avanti. In un luogo pubblico e gestito dal Pubblico, deputato prevalentemente a ragazzini e giovani, garantire la sicurezza e la tranquillità è un dovere di ogni soggetto: chi gestisce, chi deve controllare, chi viene chiamato per farlo ma anche chi fruisce. La nostra parte l’abbiamo fatta senza timori e senza giocare allo scarica barile delle competenze altrui, tutti dovranno fare lo stesso: è una forma di rispetto dei cittadini, di noi stessi.
Avv. Giuseppe Farina Studio 0542-28258
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