Riceviamo e pubblichiamo
Apprendendo delle recenti affermazioni del Presidente Anpi, Onorevole Bruno Solaroli, in merito all’aggressione dei giornalisti ad Ostia, non sorprende tanto che egli utilizzi un linguaggio da brigate rosse, ma che ancora qualcuno dia a questo personaggio modo e maniera di esprimersi a riguardo di fatti tanto gravi.
Oltre che un incitazione alla violenza, nonchè all’uso di metodi squadristi, non posso fare a meno di notare un particolare sottile, forse non visibile subito o non considerato. L’onorevole sta legittimando l’atto in quanto tale, sta affermando a nome suo e di Anpi che l’aggressione dei malavitosi ai danni dei giornalisti è stata cosa buona e giusta…..rendiamoci conto che a sentir parlare quest’uomo domani potrà essere in pericolo un intera categoria di lavoratori.
Questi sono aspetti molto preoccupanti che potrebbero rinvigorire aspetti del comunismo ormai sopiti, per non parlare degli allievi squadristi della Brigata 36 i quali potrebbero rendere la palla al balzo per sentirsi legittimati ad un azione volta al silenzio della stampa scomoda.
Onorevole Solaroli, le sue parole fanno rabbrividire….maggiormente in quanto pronunciate da una persona avanti con l’età, che ha vissuto certe cose e che le dovrebbe aborrare…invece no. Lei legittima anche in nome di ciò che da lei e rappresentato l’attacco verso i giornalisti. Perchè a volte lo meritano, così dice.
Ora io mi domando nella mia ignoranza, quali tra i consiglieri comunali e membri della giunta, con un pensiero privilegiato alla sua protetta, avranno il coraggio di prendere le distanze da tali affermazioni, e aspetto che in primis tali distanze vengano prese dal Sindaco Manca in nome e per conto di tutta la città di Imola la quale non può più concedere diritto di parola ad un personaggio che incita ad azioni di brigatismo.
Pamela Orrù