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Monitorare la salute dei cittadini che abitano nei pressi della discarica Tre Monti a spese di Hera è un’idea geniale. La proposta del consigliere di maggioranza Domenico Errani ci ha lasciati senza parole, poi a ben pensarci qualcosa da dire ci è venuto.
Si, perché uno può fare parte della maggioranza che ha proposto e che da sempre difende a spada tratta l’assurdo progetto d’ampliamento della discarica Tre Monti di Imola e Riolo Terme, ignorando o, peggio, non capendo tutte le ragioni che in questi anni in tanti abbiamo mosso contro di esso.
Ma se lo stesso individuo un bel giorno si sveglia dicendo che “…a livello nazionale vi sono circa sette milioni di persone che vivono in zone a rischio tra discariche bonificate e non..” e che, ascoltate bene! “studi scientifici ci dicono che il rischio di ammalarsi di tumore è più del doppio se si vive accanto ad una discarica…” e anche se “appare molto verosimile che Ausl e Arpae abbiano già fatto i rilievi di legge…” meglio “monitorare la salute”, noi ci chiediamo su quale pianeta sia stato finora, tra l’altro i 10 km citati di distanza dall’impianto nel caso di Imola e Riolo Terme contengono entrambe le città completamente.
Attenzione! Se non fossimo così avanti coi tempi, in fase di autorizzazione e con un ricorso pendente al TAR, il monitoraggio sarebbe un azione di potenziamento del principio di precauzione e ben accolta, però in questo momento è pura cosmesi, una comunicazione totalmente fuorviante. E’ assurdo autorizzare la sopraelevazione, l’ampliamento e promuovere un’azione di questo genere e a maggior ragione senza accennare alla realtà della situazione e della procedura in corso, in pratica suona all’incirca così “Sì, è molto probabile che vi ammalerete, è dimostrato, ma niente paura, vi faremo la diagnosi precoce gratuita e vedrete che alla fine andrà tutto bene”.
Allo stato attuale questa idea del monitoraggio diviene, più che sorveglianza, pura campagna elettorale per rassicurare il cittadino, mentre sopraelevazione e ampliamento viaggiano.
Oggi l’unico vero “monitoraggio” resta il blocco dell’intero progetto e l’avvio di un piano di analisi ambientale e sanitario.
Imola, 08 novembre 2017
Il Comitato Vediamoci Chiaro