Riceviamo e pubblichiamo
“Spettabile redazione,
Scriviamo questa lettera per segnalare all’amministrazione comunale, e alla cittadinanza tutta, un fatto spiacevole che può accadere a chi posteggia la propria vettura in via Romeo Galli. I parcheggi antistanti al bar Renzo, di recente modifica, sono una fonte di multe inaspettate, nonché una dimostrazione di scarso interesse da parte elle autorità a ridurre al minimo tali infrazioni.
Come molti avranno notato, nella trascorsa primavera l’amministrazione ha provveduto a modificare la disposizione dei parcheggi nel tratto di accesso al bar Renzo, adiacente alla siepe e alla pista ciclabile. L’area adibita a parcheggio per ciclomotori e motocicli, con bande orizzontali più strette disposte a spina di pesce, è stata ridotta per lasciare posto ai tradizionali parcheggi a esse. Un dettaglio a cui probabilmente meno persone hanno fatto caso è il mantenimento, sotto al segnale blu del parcheggio, del pannello integrativo che riserva l’area alla sosta delle moto. Si potrebbe pensare che questa semplice dimenticanza da parte di chi ha realizzato la modifica sia innocua. Tutt’altro: a partire da giugno si è verificata una continua somministrazione di multe a coloro, compresi i sottoscritti, che hanno parcheggiato la propria auto in questo tratto, perché responsabili di avere occupato posti riservati alle due ruote così come prescritto dal cartello che, pure, risulta obsoleto rispetto alla nuova segnaletica orizzontale.
Nessuno mette in discussione il fatto che la segnaletica verticale prevalga su quella orizzontale, così come insegnato a scuola guida e sancito al comma 2 dell’art. 38 del Codice della Strada. Per questo abbiamo segnalato più volte, a chi di dovere, questa difformità, senza ottenere risultati. Ma si sa, oltre al danno si verifica generalmente anche la beffa che, in questo caso, risiede nel recapito della multa stessa. L’ammenda non viene compilata per iscritto e lasciata sul parabrezza, a causa della “impossibilità di rintracciare il conducente”, fatto comprensibile quando si parcheggia la vettura per una commissione o un appuntamento. La sanzione viene invece inviata a domicilio con una tempistica proverbialmente lenta, intere settimane che in alcuni casi superano il mese. Questo comporta due conseguenze. In primo luogo l’aggiunta, agli ordinari 28,70 euro per divieto di sosta, di 6,80 euro per le spese postali e 9,50 euro per le spese definite “di accertamento”, per un totale di 45 euro (se pagati nell’immediato). In secondo luogo l’arrivo di ulteriori ammende per l’automobilista che, non avendo ancora ricevuto notifica della prima infrazione, continua a parcheggiare ignaro nell’area incriminata.
Non riteniamo intelligente che la superiorità del segnale verticale su quello orizzontale venga mantenuta, laddove il primo non corrisponda più all’uso effettivo del parcheggio, e dello stesso parere era il legislatore, che al comma 7 del suddetto articolo ha stabilito: “la segnaletica stradale deve essere sempre mantenuta in perfetta efficienza da parte degli enti o esercenti obbligati alla sua posa in opera, e deve essere sostituita o reintegrata o rimossa quando sia anche parzialmente inefficiente o non sia più rispondente allo scopo per il quale è stata collocata”. In sostanza, chi si occupa delle strade ha il dovere di adoperarsi il prima possibile per aggiornare la segnaletica nel caso di discrepanze.
È questa reiterata incuranza ad alimentare maggiormente il dissenso e la disaffezione nei confronti di chi gestisce la cosa pubblica, e che scoraggia la buona volontà della persona onesta e collaborativa. L’assenza di chiarezza e di coordinamento all’interno dell’amministrazione determina un’ambiguità che continua a non essere risolta, e per la quale a fare le spese sono la coppia di amici che va a prendersi un caffè, il pensionato che legge il giornale al tavolino del bar, la barista che lavora al bancone, o il papà che va a vedere l’allenamento di calcio del figlio.
Si vorrebbe vedere la stessa intransigenza nell’esigere il rispetto del codice stradale in ogni altro contesto. Ma anche nella più innocente convinzione che questo zelo non sia orientato al profitto, è chiaro che una simile pratica oltrepassa i limiti del sostenibile sfociando nell’eccesso di rigore. Sacra è la legalità, specie in una realtà piccola e concreta come quella cittadina, ma altrettanto sacro è il buonsenso, che troppo spesso risulta secondario e discrezionale. Riteniamo che la soluzione più logica non sia continuare a sanzionare, bensì correggere la segnaletica una volta per tutte. Senza la minima intenzione di evitare il pagamento della contravvenzione, intendiamo piuttosto sollecitare un celere intervento risolutivo, e nel frattempo consigliare agli automobilisti di parcheggiare nelle altre aree vicine per scongiurare una brutta sorpresa.
Lucia Roncolato
Franco Callegati
Annalisa Michinelli
Giorgio Silvestrini
Rita Poletti
Mario Scardovi
Raffaele Morini
e altri”