Si arricchisce di un nuovo tassello la battaglia per riportare il Circondario sotto il cappello giuridico della legislazione nazionale. Un esposto al Prefetto Matteo Piantedosi è stato infatti firmato (e sarà depositato nelle prossime ore) dal consigliere regionale di FI Galeazzo Bignami, dal capogruppo per Nuova Intesa Civica a Imola Nicolas Vacchi, dal capogruppo di Forza Italia a Imola Simone Carapia e dalla consigliera del Circondario per “La tua Castel Guelfo” Brigida Miranda.
L’esposto, oltre a mettere in evidenza le contraddizioni del famoso articolo 2 dello Statuto del Circondario Imolese, che impedisce ai comuni di recedere dall’ente (situazione questa unica in Italia), pone anche la questione della coerenza stessa del NCI con l’art. 24 Tuel che prevede sì che “la Regione, previa intesa con gli enti locali interessati”, possa definire “ambiti sovracomunali per l’esercizio coordinato delle funzioni degli enti locali, attraverso forme associative e di cooperazione” ma al comma 2 dello stesso articolo si stabilisce che “le disposizioni regionali emanate ai sensi del comma 1 si applicano fino all’istituzione della città metropolitana”. (si ricorda infatti che il NCI è istituito con legge regionale, la 6 del 2004).
“Pertanto – affermano i consiglieri – se tale interpretazione giuridica dovesse essere confermata, il Nuovo Circondario Imolese andrebbe in qualche modo superato proprio in virtù della già avvenuta istituzione della Città metropolitana di Bologna”.
Negli ultimi tempi diversi sono stati i tentativi di aprire il dibattito sulle criticità legate all’unicità del NCI, prima con una mozione della consigliera Miranda in Circondario, che chiedeva di avviare il percorso per la trasformazione del NCI in Unione e poi con un progetto di legge di Bignami in Regione che aveva le medesime finalità. La maggioranza, tuttavia, ha sempre evitato di aprire la discussione, bocciando i documenti proposti e sancendo l’utilità e la necessità di tenere in piedi un ente unico in Italia, dal quale i Comuni non possono recedere.
Con l’esposto i consiglieri chiedono al Prefetto di valutare “l’eventuale sussistenza di profili di illegittimità, incoerenza o incongruenza rispetto alla vigente normativa in materia e in particolare con riferimento alle disposizioni contenute nel TUEL art. 24 e la necessità di un eventuale avvio di una istruttoria atta a verificare se il Nuovo Circondario Imolese possa considerarsi un ente ormai superato dalla normativa vigente e come tale obbligato allo scioglimento o, alternativamente, alla trasformazione in Unione comunale con conseguente adeguamento del proprio Statuto, in particolare per quanto attiene la facoltà di recesso da parte dei Comuni”.