PARTITI I VOLONTARI PER IL SECONDO CAMPO “E!STATE LIBERI” 2017
(campi di impegno e formazione sui terreni confiscati alle mafie)
E’ partito questa mattina dalla stazione ferroviaria di Bologna il secondo gruppo, composto da 15 partecipanti, per il campo di lavoro nei terreni confiscati alle mafie. Questo secondo gruppo sarà attivo a Teano (Caserta), nel campo “Riappropriamoci”, con rientro domenica 6 agosto.
La partenza dell’intero gruppo è avvenuta dalla stazione di Bologna poiché 6 ragazzi provengono da Castel San Pietro Terme, 4 da Medicina, 4 da Imola, 1 da Castel Guelfo.
I 15 partecipanti (dai 16 anni ai 21 anni) sono: Omaima Aboukoutiba, Luca Brintazzoli, Riccardo Buttazzi, Andrea Calderara, Erika Chiesa, Fabio Ehrenhofer, Giovan Battista Gabriele Giosuè, Chiara Gualandi, Mirko Lo Cicero, Giulia Maccaferri, Cecilia Martinani, Margherita Mengoli, Anna Molinari, Boluwatife Wuraola Oladejo, Ibrahim Rashed.
Si tratta del secondo gruppo partito dai Comuni del Circondario di Imola, dopo quello, composto da 13 partecipanti, che si è svolto dal 12 al 19 luglio scorso a Cerignola (Foggia), nel campo “Le Terre di Hiso”.
Il progetto “E!state liberi” 2017 (campi di impegno e formazione sui terreni confiscati alle mafie) coinvolge complessivamente 28 ragazzi e ragazze dai 16 ai 28 anni residenti nei Comuni del Circondario, ed è promosso dagli Assessorati alle politiche giovanili dei dieci comuni del Circondario con il sostegno della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con la Città Metropolitana, e si avvale della collaborazione di LIBERA – Presidio del Circondario Imolese.
“Oltre all’attività mattutina di lavoro agricolo e di riqualificazione dei beni con progetti dedicati, l’esperienza del campo prevede l’approfondimento di alcune tematiche specifiche del territorio: focus sulle mafie locali, sul fenomeno del caporalato in agricoltura, senza ovviamente tralasciare momenti di incontro con familiari di vittime di mafie e con la comunità attraverso la scoperta del territorio e la conoscenza di quelle realtà virtuose che vi operano. Il campo forma e consolida la cultura alla legalità affinché possa contrapporsi alla cultura della violenza e del ricatto. E’ l’occasione per i volontari di contribuire al riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, in modo diretto e responsabile. Il campo di lavoro è anche un momento di commemorazione per restituire il diritto della memoria a coloro ai quali è stato negato il diritto alla vita” commenta Elisabetta Marchetti, assessora alle politiche giovanili del Comune di Imola.