Riceviamo e pubblichiamo
Ennesimo scempio ai danni del nostro patrimonio storico e naturalistico e alla nostra salute
Abbiamo apprezzato l’accorata lettera della Sig.ra Varani in difesa dei tigli del Viale del Piratello e
prendiamo atto della risposta strettamente burocratica del Sindaco. Vogliamo replicare alle affermazioni del
primo cittadino che paiono tentare di giustificare gli eventi con vacue frasi precostituite.
Nel viale del Piratello, gli alberi di grandi dimensioni stanno lentamente e inesorabilmente
sparendo. Imola perde così una parte del suo patrimonio arboreo e di verde pubblico, importante non solo
dal punto di vista storico paesaggistico ma anche per la salute dei cittadini e per la qualità dell’ambiente in
cui viviamo. Gli alberi producono ossigeno, riducono l’inquinamento e attenuano gli sbalzi termici. Grazie
agli alberi dei nostri parchi e dei nostri viali viviamo meglio e Imola è più prospera.
Gli alberi del viale del Piratello sono stati potati all’inizio del 2016, con un intervento oneroso,
importante e impattante. Pochi mesi dopo, diversi di questi alberi sono stati abbattuti. Ora altri 76 sarebbero
già cosi pericolosi da dover essere tagliati: che senso ha avuto potarli per poi abbatterli? Si poteva evitare in
alcuni casi, magari risparmiando soldi? Oppure l’abbattimento è la logica conseguenza di potature
approssimative che debilitano la pianta oltre misura, facilitandone l’aggressione da parte degli agenti
patogeni? Gli interventi realizzati dalla nostra amministrazione non sempre sembrano volti a massimizzare
l’efficienza e a ridurre i costi, consentendo grandi guadagni alle imprese private incaricate degli interventi e
della “manutenzione” del verde. Ci rimettono gli alberi, l’ambiente e i cittadini, pagando con soldi pubblici
interventi non efficienti e forse anche non necessari e assistendo alla lenta e silenziosa diminuzione e
perdita di valore del verde pubblico, patrimonio e ricchezza comuni.
Non si pensi, con l’abbattimento degli alberi, di fare surrettiziamente venire meno il vincolo
paesaggistico attuale legittimando così le lottizzazioni dei terreni a monte del viale, così care a Manca.
Stando alle parole del sindaco, l’intervento è pianificato e concordato con la Sovrintendenza per i
Beni Culturali e Ambientali: questo certifica che siamo al di fuori delle condizioni di pericolo e di urgenza che
possano giustificare la fretta degli abbattimenti che riscontriamo in questo caso.
Alcuni aspetti, poi, esulano dalla banale trattazione degli “esperti” citati dal Sindaco nella sua lettera
che, forse, valutano soltanto l’aspetto vegetazionale delle alberature e il loro lato estetico.
Se soltanto a ottobre-novembre saranno piantumate le piante destinate a sostituire quelle abbattute,
quale fretta di eliminarle ora? In questo periodo la città è assalita dal caldo estivo e gli alberi sono elementi
naturali in grado di attenuare l’impatto del sole sull’asfalto, generando frescura, ossigeno e benessere non
solo estetico. Perché privare, per diversi mesi, la cittadinanza di questo “servizio gratuito”, svolto da questi
esemplari arborei? Perché fare questo, soprattutto nel periodo in cui questo servizio è più utile e gradito? La
fruibilità del viale, in questa stagione, ne risulterà fortemente ridotta. Da un lato gli appelli alla protezioni di
anziani e bambini, con l’invito a evitare di uscire di casa per il rischio concreto di colpi di calore, dall’altro
il taglio di alberature utili a contenere questo rischio.
Inoltre, siamo in pieno periodo di nidificazione della fauna aviaria e nei rami degli alberi dei viale
sono presenti numerosi nidi occupati dai piccoli. Tortore dal collare, verdoni, merli, colombacci e chissà
quante altre specie sicuramente stanno utilizzando quelle chiome come supporto per i propri nidi. Nelle
cavità possono essere presenti nidi di rapaci notturni. Perché abbattere ora? Lo stesso intervento potrebbe
essere effettuato a settembre, con conseguenze ridotte per la fauna selvatica. La distruzione di nidi è reato
e, per queste motivazioni, chiediamo con urgenza di sospendere gli abbattimenti sino al 15 settembre.
Non vorremmo che la fretta di assegnare un appalto all’azienda Cooperativa di turno -esperta più in
distruzione dell’ambiente che in servizi alla collettività- possa essere una cattiva consigliera. Il Sindaco,
difatti, ha citato Beni Comuni, Area Blu e il Comune di Imola, ma chi saranno gli esecutori materiali
dell’intervento? Chi ha effettuato le Valutazioni di Stabilità degli Alberi? Non vorremmo che il volonteroso
personale pubblico venisse usato come foglia di fico a copertura di interventi valutati da tecnici esterni e
realizzati da soggetti privati che non hanno interesse a tutelare il patrimonio comune.
I nostri amministratori dovrebbero salvare convintamente le piante di grandi dimensioni, il cui valore
storico, paesaggistico, ecologico e ambientale è superiore a quello di un “arredo urbano vivente”.
Imola, 5 luglio 2017
Per Panda Imola
Il Presidente
Massimo Bolognesi