BOLOGNA – “Servono regole e controlli sui centri di accoglienza straordinaria. Dobbiamo mettere un paletto a quella che sta diventando sempre più un’invasione del nostro Paese e che oggi di fatto permette a tutti di entrare nei nostri confini senza rispettare alcuna regola. Così non può più andare avanti”.
Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord mette i puntini sulle i e con un’interrogazione a sua prima firma, ma sottoscritta da tutto il gruppo del Carroccio in via Aldo moro, invita la Giunta Regionale ad adoperarsi affinché l’ondata migratoria che continua da anni sia finalmente regolata e regolamentata.
“I Centri di Accoglienza Straordinaria – spiega Marchetti – si trovano all’interno di un percorso emergenziale di assistenza e per quanto attiene alle questioni inerenti la normativa igienico-sanitaria, devono sottostare a indicazioni fornite dal Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica. Nella nota inviata dal Servizio di prevenzione ai Direttori dei Dipartimenti di Sanità Pubblica dell’Ausl emiliano-romagnole si specifica che ‘riguardo ad eventuali attività di verifica e controllo delle strutture ospitanti, anche su richiesta delle Amministrazioni comunali, è opportuno che vengano effettuate in collaborazione e coordinamento con i competenti uffici prefettizi’. Ma non solo – continua Marchetti -. E’, infatti, la stessa nota a parlare di un coordinamento per definire, tramite un protocollo condiviso, le attività e le modalità della collaborazione tra Servizi della Regione e le Prefetture”.
“Ad oggi, però – attacca -, al di là degli incontri che si sono tenuti, non si ha alcuna traccia della definizione di requisiti minimi che devono essere rispettati all’interno dei CAS. Ed appare chiaro a tutti che l’assenza di una regolamentazione crea disparità di valutazione e di trattamento; un protocollo con le indicazioni dei requisiti igienico-sanitari e le modalità di gestione delle criticità è necessario e urgente”.
“Per questo – conclude Marchetti -, invitiamo la Giunta a chiarire in cosa consiste la collaborazione tra Prefetture, Enti locali e Servizi regionali della Direzione generale cura della persona, salute e welfare; quali monitoraggi e interventi sono stati attuati sul territorio regionale e con quali criteri si eseguono i controlli in mancanza di regolamentazione. Senza normativa di riferimento i controlli non possono che essere a discrezione di chi li effettua e questo contribuisce a creare caos e confusione. Adesso basta! Servono norme e regole da seguire. Questo non è il Paese dei balocchi”.