I SINDACI CHIEDANO AL PREFETTO DI RIDURRRE I TEMPI DI ATTESA PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE, ALTRIMENTI SI CORRE IL RISCHIO DI AVERE CONTINUI ARRIVI E POCHE PARTENZE.
Arrivano altri 6 migranti a Imola e l’invasione a piccole dosi continua. Un nuovo gruppo di persone saranno alloggiati in un appartamento di Via Volta gestito dalla cooperativa Camelot.
Visto che il Prefetto sarà a Imola il 5 Giugno , i sindaci del nostro Circondario dovrebbero chiedergli , di sollecitare la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale ad esaminare celermente le pratiche dei migranti alloggiati nei nostri territori.
In questo modo si ridurrebbero sensibilmente i tempi di attesa, garantendo l’ospitalità per chi ha veramente i requisiti di rifugiato e l’espulsione per coloro che ne sono privi anche nel nostro territorio.
Il Vice Sindaco Metropolitano Daniele Manca con i colleghi primi cittadini del Circondario imolese dovrebbero fare questa richiesta la prossima settimana quando il Prefetto Piantedosi verrà ad imola. L’esame della richiesta di asilo di un migrante ha un’attesa di oltre 12 mesi e in caso di rigetto della domanda il richiedente può fare ricorso gratuitamente e i tempi si allungano di un altro anno circa.
Non vogliamo persone che stiano in villeggiatura a nostre spese per oltre 2 anni !
Inoltre, secondo i dati del Ministero dell’Interno, solo l’11% delle domande ottiene lo status di rifugiato. Con questa tempistica un profugo, o pseudo tale, rimane a carico dello Stato per due anni con una spesa di oltre 25.000 euro. Per questo abbreviare i tempi è indispensabile, anche perché toglie spazio alle tante persone del nostro territorio che necessitano di aiuto. Anche i meno avveduti si sono accorti che spendere continuamente ingenti somme per l’accoglienza e imporre alle comunità del nostro territorio ospiti non tanto graditi provocano frizioni e tensioni sociali sul territorio. Non ci troviamo in condizioni tali da poterci permettere di accogliere altri migranti/profughi. Permettere di farli venire in piena crisi significa levare diritti a chi è già qui e soprattutto non garantire minimamente i “nuovi”, anche se provengono davvero da Paesi dove imperversa la Guerra. Ora la tecnica utilizzata è farli arrivare a “piccole dosi” e in silenzio per non alimentare polemiche e tensioni con i nostri poveri che stanno aumentando in modo esponenziale anche sul nostro territorio.Le Amministrazioni si dovrebbero opporre a questo sistema perchè il risultato con il tempo sarà lo stesso.
A questo punto sarebbe anche interessante avere il quadro conoscitivo sul territorio, stemperando polemiche e alimentando ulteriori frizioni, convocando una Commissione con delega sugli stranieri con la Presenza della Caritas e delle Cooperative e Associazioni interessate che attualmente si occupano dei migranti sul nostro territorio, pertanto invito il Presidente di questa commissione Romano Linguerri a predisporre tale momento di confronto al piu’ presto.
Simone Carapia
capogruppo FI Imola e Circondario Imolese

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