Si concludono con le celebrazioni a ricordo delle vittime del primo bombardamento aereo di Imola, il 13 maggio 1944, le iniziative organizzate dal Comune di Imola in collaborazione con Cidra ed Anpi in occasione del 72.o anniversario della Liberazione, che va sotto il titolo di “Sulle strade della Libertà”. Le iniziative sono cominciate l’11 marzo scorso.
Nello specifico, sono due gli appuntamenti previsti al monumento posto nella Pineta Macello (via Baviera Maghinardo). Il primo si terrà giovedì 11 maggio, alle ore 18,30 e consiste nella re-inaugurazione del monumento a cura della Consulta delle ragazze e dei ragazzi della Città di Imola, alla presenza del Consiglio Comunale. Nell’ambito del progetto “Il mio monumento: la nostra memoria”, realizzato in collaborazione con i Musei Civici di Imola e il Cidra, i ragazzi e le ragazze della Consulta poseranno un nuovo manufatto di arte pubblica e partecipata da loro realizzato, rinnovando alla memoria collettiva il cippo e la lapide e gli eventi del 13 maggio 1944.
Interverrà, fra gli altri Paola Lanzon, presidente Consiglio comunale di Imola. I componenti della Consulta delle ragazze e dei ragazzi della Città di Imola arriveranno a piedi, insieme ai consiglieri comunali, direttamente dalla sala del Consiglio comunale dove in precedenza, a partire dalle ore 17, presenteranno a tutti i consiglieri il lavoro svolto durante il loro mandato.
Il secondo appuntamento è invece in programma sabato 13 maggio, alle ore 10,30, sempre nella Pineta Macello (via Baviera Maghinardo). Verrà deposta una corona a ricordo delle vittime del primo bombardamento aereo di Imola del 13 maggio 1944, mentre la classe III B della scuola secondaria di primo grado “S. Zennaro” realizzerà un intervento/performance, nell’ambito del progetto “Quando un posto diventa un luogo”. Interverranno Roberto Visani, vice sindaco del Comune di Imola e Marco Pelliconi, Anpi Imola.
Ricordiamo che il 13 maggio del 1944 Imola subì la prima incursione aerea alleata sulla città. Le cosiddette “fortezze volanti” (B24), partite dalla Puglia, sganciarono su Imola circa 300 bombe da 240 kg da un’altezza di circa 6800 metri. Le vittime di quel giorno furono 53, tra donne, bambini e anziani.