Alla pediatria di Imola la vigilia delle feste pasquali è stata allietata da un piccolo ma significativo evento. Alcuni giovani atleti e dirigenti della neo nata associazione sportiva dilettantistica Felsner, costituita ad Imola nel luglio scorso, ha voluto portare un sorriso tra le corsie del reparto donando ai piccoli ricoverati presenti dei giocattoli.
“Con la vostra dedizione ad aiutare questi piccoli pazienti. – ha spiegato Bruno Patelli, presidente della associazione sportiva – siete voi che ci fate Il regalo più grande. Il nostro vuole essere un omaggio e un riconoscimento al vostro complesso lavoro quotidiano. Inoltre vogliamo che i nostri ragazzi comprendano che nella vita esistono tante situazioni e portare un sorriso a chi è meno fortunato non costa nulla”.
Ringraziamenti sentiti da parte della direttrice del reparto Sandra Brusa. “Bambini che aiutano altri bambini, questo è un messaggio di solidarietà molto importante. E mi fa molto piacere che arrivi dal mondo del sport e da una associazione sportiva come la Felsner. Queste manifestazioni di affetto sono graditissime ai bimbi e alle famiglie, che stanno passando un momento come quello del ricovero che non è mai facile”
Effettuate le foto di rito a ricordo di una mattinata piena di emozioni (in allegato), i piccoli pazienti si sono avvicinati timidamente al tavolo dei giochi per scegliere il loro regalo.
“Il sorriso timido di questi piccoli bambini – ha concluso Patelli – è una lezione di vita importante per i nostri ragazzi che sono in una fase di crescita molto delicata. Questo è il nostro vero scudetto”.
Note informative sulla Associazione Sportiva Dilettantistica Felsner
L’ Associazione Sportiva Dilettantistica Felsner pone al centro della propria dedizione la capillare cura formativa delle giovani generazioni, nella disciplina del calcio, maschile e femminile e per questo si avvale di eccellenti allenatori-educatori, con esperienze sportive altamente qualificate a livello regionale, nazionale (Juventus, Parma) e internazionale (Ajax). Opera, dai primi di settembre, sugli impianti sportivi della Bocciofila (A.S.B.I.D.) e del Centro di Via Gentilina a Ponticelli, annoverando giovani calciatori di ogni ceto, fede religiosa ed etnia, normodotati o diversamente abili collaborando peraltro con il CIP di Rimini.
Le famiglie di molti dei giovani atleti in formazione, provenienti dalle più disparate aree del globo terrestre, hanno sofferto ingiustizie, patimenti, discriminazioni, fame e sofferenze tanto da portarne visibilmente i segni. L’anelito alla costruzione di un ambiente a miglior misura d’uomo e l’orientamento a captare, per soccorrere, la sofferenza, specie dei più indifesi e vulnerabili è indelebilmente scritta nel dna della Felsner.
Perché Felsner ?
Per tributare un giusto omaggio alla professionalità ed alla sensibilità dell’allenatore che, per primo,
regalò uno scudetto alla città di Bologna e che vanta nel proprio palmares il primato di averne conquistati ben 4 dei 7 complessivi di cui si fregiano i felsinei
[di seguito alcuni cenni storici dell’UMAZZ (omaccio, in bolognese) vergati da Luca Fiorino]