Ogni anno, il 7 aprile, si celebra la Giornata mondiale della Salute: come per tutte le ricorrenze il rischio è che passi inosservata o, al più, si esaurisca in eventi estemporanei. Noi invece cogliamo questa data per proporre ai cittadini di unirsi in una rete di conoscenza e coinvolgimento sul tema, poiché tutti percepiamo il progressivo decadimento del sistema sanitario ma veniamo indotti a una specie di rassegnazione e fatalismo: “eh, mancano i soldi…”. Non è così, quanto sta accadendo in Italia fa parte di un disegno economico globale, all’insegna dello smantellamento delle varie forme di welfare pubblico conquistate dal dopoguerra: ce lo conferma il fatto stesso che sia nata una rete di associazioni a livello europeo (Europe Health Network) per contrastare la privatizzazione e la commercializzazione di un diritto sociale come la salute.
Infatti alcuni meccanismi portanti dell’attuale modello di sviluppo, fondato su una crescita illimitata e indiscriminata dell’economia, senza attenzione all’equa redistribuzione della ricchezza e ai diritti inviolabili delle persone, stanno intervenendo pesantemente anche nella vita e nella regolazione del sistema sanitario nazionale.
Questo porta a sostituire la sanità uguale per tutti con un sistema multi-pilastro (assicurazioni private, mutue, ciò che resta della sanità pubblica). Da un lato il Servizio Sanitario Nazionale viene depotenziato tagliando i fondi e generando così le criticità che tutti noi conosciamo, e cioè ospedali o reparti chiusi, scoraggianti liste d’attesa, pronto soccorso paralizzati e ospedali senza posti letto; dall’altro lo Stato finanzia indirettamente il ricorso alla sanità privata, come è avvenuto nella legge di stabilità 2016 concedendo la detassazione alle aziende che introducono per i dipendenti l’assistenza mutualistica integrativa.
Il risultato è che a prevalere e condizionare tutto non è più il diritto ma il reddito, per cui le persone saranno curate in base al livello di contribuzione stabilito per il fondo mutualistico: non stupisce quindi il crescente fenomeno di rinuncia alle cure, con le inevitabili conseguenze. E pensare che la Costituzione (art.32) è talmente saggia da dichiarare che la salute non è solo un diritto della persona ma un “interesse della collettività”!
I valori di universalità e solidarietà, alla base del nostro Servizio Sanitario Nazionale, devono essere tutelati e possiamo farlo mantenendoci uniti, informati e coinvolti. Anche a livello nazionale esiste una rete (Rete Sostenibilità e Salute), alla quale aderisce il nostro comitato, che il 7 aprile presenterà il “Manifesto per la creazione di un fronte comune per la difesa del Servizio Sanitario Nazionale”.
Vi invitiamo a aderire al Manifesto (www.sostenibilitaesalute.org) e a seguirci nelle iniziative che proporremo e nelle informazioni che pubblicheremo da ora in poi sui giornali e sul web; chi vuole può iscriversi alla nostra mailing-list, magari venendoci a trovare il 7 aprile nel pomeriggio quando saremo presenti in centro città con materiale informativo.
Cittadinanza Attiva Imola