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AUTODROMO: NESSUNA “COLATA DI CEMENTO”, MA POSSIBILITA’ DI NUOVE FUNZIONI, NELL’AMBITO DI UNA PIANIFICAZIONE URBANISTICA CHE GOVERNA L’USO DEL TERRITORIO

Abbiamo il dovere di rispondere alle considerazioni delle associazioni che dietro la bandiera della denuncia della “colata di cemento”  mettono insieme temi differenti fra loro, scelte di oltre 10 anni fa e scelte recenti con l’obiettivo di disegnare una città dove prevalgono gli affari e interessi privati.
 
C’è un concetto di fondo sul quale occorre essere chiari: le città che non programmano attraverso le scelte urbanistiche andrebbero messe sotto la lente di ingrandimento. Il Comune di Imola è uno dei comuni in Italia con la storia urbanistica più lunga: PRG del 1953 (Sindaco Veraldo Vespignani), Variante Generale al PRG del 1969 (Sindaco Amedeo Ruggi),  Variante Generale del 1985 (Sindaco Bruno Solaroli), Variante Generale del 1999 (Sindaco Massimo Marchignoli), Nuovo PSC – RUE del 2013 (Sindaco Daniele Manca).
 
Questo significa chiarezza e trasparenza nelle scelte. Prevedere lo sviluppo urbanistico di una città è un dovere proprio per tenere insieme le esigenze ambientali e di sviluppo della città. E dove le associazioni ambientaliste ci vedono affari ed interessi privati, noi ci vediamo sviluppo della città sia quando risponde alle esigenze delle famiglie sia quando risponde ai bisogni delle imprese. E’ nell’assenza di strumentazione urbanistica o nel suo mancato aggiornamento che si consumano i danni ad un territorio, spesso irreversibili.
 
Detto che le associazioni ambientaliste hanno tutti i diritti di prevedere un esposto alla Procura della Repubblica, strumento che viene usato da loro sempre più spesso, a noi preme in questa sede fare un po’ di chiarezza:
 
– L’Autodromo è classificato già da 18 anni con una funzione specialistica (nel 1999 era l’unico polo classificato F.C.) e nell’attuale PSC – RUE è classificato come D.G.S. (Dotazioni Sportive di livello sovracomunale) ed ad essere precisi le aree di pertinenza dell’Autodromo dalla vecchia classificazione FC (del 1999) alla nuova D.G.S. (del 2016) sono diminuite restituendo quota parte delle aree a zona agricola o tutelate;
 
– Non esiste nessuna Variante del 2012 che ha autorizzato “una edificazione plurifunzionale, perfino residenziale” dentro al Parco: forse le associazioni fanno riferimento ad una variante del 2011 che fotografò l’esistenza della casa del custode nel Parco per 150 mq già esistenti;
 
– Le modifiche della pista in relazione col parco, è giusto solo ricordarlo, furono necessarie dopo la morte di Ayrton Senna (1° maggio 1994) e furono al centro di un importante dibattito cittadino. Vero è che gli strumenti urbanistici del Comune di Imola prevedono una futura espansione del Parco delle Acque Minerali di 66.000 mq in più, con uno sviluppo del Parco a Sud;
 
– La legge Obiettivo di Berlusconi e lo Sblocca Italia di Renzi non hanno minimamente cambiato le norma urbanistiche alle quali si è attenuto il Comune di Imola che ha sempre fatto riferimento alle leggi regionali: vecchia legge regionale 47 del 1978 e attuale Legge regionale 20 del 2000.
 
Rispediamo ai mittenti il maldestro “tentativo di sineddoche” (figura retorica che consiste nel nominare una parte per tutto) cercando attraverso lo slogan “cementificazione” di descrivere l’intera storia cittadina, le scelte degli amministratori del passato e del presente, l’esigenze di una città che nel tempo è cresciuta in modo armonico (con la consapevolezza che questo non significa assenza di problemi da affrontare e risolvere) e che ha sempre messo, alla base delle scelte, strumenti previsti dalla legge regionale in modo coerente e trasparente.
 
Sull’Autodromo ci permettiamo di aggiungere che troviamo curioso fare passare per cementificazione nuovi investimenti su aree che hanno già delle funzioni legate all’impianto. Ma si crede davvero che un Autodromo possa accogliere nuovi funzioni anche slegate dalla attività motoristica tradizionale senza fare investimenti? Proprio perché si sta lavorando per un impianto che sia polifunzionale e non solo legato alle attività motoristiche è necessaria una visione nuova già determinata e discussa sia in sede pubblica che Consiglio Comunale con atti formali.
Non a caso, andando nella direzione della polifunzionalità della struttura, i lavori tengono conto anche delle esigenze dei residenti e del parco. I lavori della piazza, ad esempio, non rispondono solo ad un’esigenza estetica, ma garantiranno la realizzazione di uno spazio aggregativo funzionale, utile alla città e al pubblico dell’autodromo.
Ecco perché riteniamo che le affermazioni delle associazioni ambientaliste, a cominciare dal parlare di “nuova colata di cemento”, siano prive di fondamento e dirette unicamente a screditare in modo strumentale e demagogico la gestione positiva di un impianto fondamentale per la vita cittadina.

Infine vogliamo fare notare, rispetto al tentativo di farci passare come quelli che tradiscono la nuova legge regionale in corso di stesura che mette al primo posto il consumo di suolo zero che non solo la maggioranza politica nelle sue componenti fondamentali del governo regionale è la stessa che governa Imola ma che siamo anche noi (dal punto di vista istituzionale) impegnati a dare un contributo alla nuova legge come tutte le città dell’Emilia – Romagna nei tempi e nei modi previsti dall’Assessore Donini.
 
Ed anzi alle associazioni ambientaliste chiediamo (come siamo sicuri stiano facendo) “una mano” nel mettere nella nuova legge strumenti che rendano più conveniente l’utilizzo di aree da riqualificare piuttosto che aree vergini. Per dare una dimensione di quanto per noi questo sia prioritario è bene che tutti sappiano che nei nostri strumenti abbiamo inserito 283.668 mq di aree da riqualificare che potranno, se supportate anche dalla prossima legge regionale,  vedere la una riconversione (avendo perso nel tempo la loro funzione) e che oggi attendono progetti di riqualificazione importanti.
 
Infine crediamo opportuno ribadire alcuni dati che si tende a dimenticare a partire dal concetto che in una città devi misurare tutti i parametri: attualmente la città di Imola conta 2.359.000 mq di verde pubblico, il PSC – Rue pubblicato un anno fa prevedono 1.055.000 di nuove dotazioni di cui il 93,6% che vedranno un primo obiettivo urbanistico nel POC in arrivo.

Davide Tronconi
Assessore all’Urbanistica
Annalia Guglielmi
Assessore all’Autodromo