Riceviamo e pubblichiamo
Ho letto con sorpresa il “grido d’allarme” lanciato nei giorni scorsi da Padre Dino Dozzi, responsabile del Convento dei Cappuccini di Imola. Tuttavia, leggendo le parole del francescano, si può captare una certa seccatura nei confronti del Sindaco, forse, colpevole di un atteggiamento particolarmente menefreghista nei confronti magari di un amico. Dello stesso Manca però, è bene ricordarlo, che era stato ospite di Dozzi e del convento durante la Campagna elettorale, in diverse occasioni, con alcuni dibattiti per la sua candidatura a primo cittadino ampiamente sostenuta dai cattolici. Dunque, mi sembra un po’ pretestuosa questa cosa delle statue, annerite dai licheni e dallo smog ormai da anni, e non da l’altro ieri. Benchè fosse stato già segnalato anni fa in quale stato versassero, nessuno dei rappresentanti dell’ordine minore dei Frati Cappuccini disse mai “beo” a sostegno dei cittadini che quel Viale tanto a cuore avevano, sostenuti anche dal gruppo consiliare 5 stelle con fogli e fogli di testi. L’allora Capogruppo 5 stelle, tra l’altro, scrisse in merito un testo, mai più ripreso, finito nel dimenticatoio come carta straccia, tanto per cambiare, come tante altre mozioni curate dal gruppo grillino, anche in questo caso latitante. A farne le spese come sempre i cittadini, che amano realmente (a differenza della casta nostrana) il Viale, bellissimo e maestoso, che in avvento Pasquale, rammento, ospita la Via Crucis. Ci vorrebbe maggiore onestà intellettuale, specie quando si parla dei simboli della nostra città.
Grazie, Aris Alpi