BOLOGNA – “Visto che come ha detto nei giorni scorsi lo stesso premier, Paolo Gentiloni, i percorsi di radicalizzazione si sviluppano soprattutto in alcuni luoghi come ad esempio le carceri e il web, occorre capire come arginare questo fenomeno per impedire che proprio questi luoghi diventino un centro di reclutamento di fanatici e possibili terroristi”.
Così Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord in Regione Emilia Romagna ricorda come Bruno Desi, l’ex Garante delle persone private della libertà personale, in una relazione del 2013, non escludeva la possibilità di rimpatri assistiti per alleviare le problematiche legate al sovraffollamento delle carceri.
“Oggi, purtroppo – continua Marchetti che insieme al gruppo del Carroccio in via Aldo Moro ha presentato un’interrogazione sul tema -, episodi di attualità e cronaca portano alla luce in altre Regioni un’infiltrazione terroristica e proselitistica. Ma anche sul nostro territorio la situazione non è differente, basti pensare ad esempio al documentario DUSTUR (Costituzione), promosso dall’ex Garante regionale per i detenuti che racconta, tramite testimonianze di ex detenuti della Dozza di Bologna, la vita all’interno del carcere. Uno dei protagonisti di questo documentario, per mezzo stampa, racconta come nel 2012, quando il terremoto colpì l’Emilia, vi fu l’esultanza di alcuni carcerati che gridavano “Allah akhbar” , “Dio è grande” perché avevano interpretato la scossa come un segnale di giustizia divina contro gli infedeli”.
“Sono più che fermamente convinto che il problema della radicalizzazione dell’integralismo religioso non sia da sottovalutare ma so anche che la nomina del nuovo Garante delle persone private della libertà personale non implica una continuità con le linee dei sui predecessori. Per questo – continua -, sapendo che la metà dei carcerati della nostra Regione è di provenienza estera ritengo indispensabile comprendere come si intendono combattere sovraffollamento ed integralismo. Alla Giunta – conclude – chiediamo quindi quale pensiero ha su questo tema il nuovo Garante; se non ritiene pericolosa la presenza di Imam che predicano in arabo nelle carceri e se non si ritiene opportuno arrivare al rimpatrio dei detenuti stranieri”.