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“CANTIAMO I DIRITTI”

 

In occasione delle Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza la Nuova scuola di musica Vassura Baroncini propone un momento di riflessione in musica sul grande tema dei diritti dei bambini e delle bambine.

 

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Sabato 19 novembre alle ore 17 nell’Auditorium della scuola di musica, il coro di voci bianche della Nuova scuola di musica Vassura Baroncini diretto da Valentina Domenicali darà vita a uno spettacolo dal titolo “Cantiamo i diritti”, durante il quale i bambini e le bambine leggeranno gli articoli 27, 28 e 29 della Carta Internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che affrontano in particolare il tema del diritto all’educazione e all’istruzione e canteranno alcuni brani.

Il coro di voci bianche della Nuova scuola di musica Vassura Baroncini esiste da oltre 20 anni ed attualmente è composto da 21 fra bambini e bambine.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rigths of the Child) è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
Costruita armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, la Convenzione enuncia per la prima volta, in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti a tutti i bambini e a tutte le bambine del mondo.
E’ composta di 54 articoli. La Convenzione è stata ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la legge n. 176.

dagli Articoli 27, 28, 29:

Art. 27

Gli Stati parti riconoscono il diritto di ogni fanciullo a un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale.

Spetta ai genitori o ad altre persone che hanno l’affidamento del fanciullo la responsabilità fondamentale di assicurare, entro i limiti delle loro possibilità e dei loro mezzi finanziari, le condizioni di vita necessarie allo sviluppo del fanciullo.

Gli Stati parti adottano adeguati provvedimenti, in considerazione delle condizioni nazionali e compatibilmente con i loro mezzi, per aiutare i genitori e altre persone aventi la custodia del fanciullo ad attuare questo diritto e offrono, se del caso, un’assistenza materiale e programmi di sostegno, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario e l’alloggio. ……….

Art. 28

Gli Stati parti riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione, e in particolare:

a) rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l’organizzazione di varie forme di insegnamento secondario sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell’insegnamento e l’offerta di una sovvenzione finanziaria in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l’accesso all’insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l’informazione e l’orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola. …………..

Art . 29

Gli Stati parti convengono che l’educazione del fanciullo deve avere come finalità: a) favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità; b) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite; c) sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del paese nel quale vive, del paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua; d) preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona; e) sviluppare nel fanciullo il rispetto dell’ambiente naturale. ………………