Domenica 16 ottobre la Consulta delle ragazze e dei ragazzi della Città di Imola promuove una mattinata all’insegna della pulizia e della scoperta del lungofiume Santerno con lo slogan “Viva il fiume! Puliamolo insieme. Per vivere bene pulire conviene.
E’ il quinto anno che ragazze e ragazzi della Consulta si impegnano in prima persona per organizzare e promuovere iniziative di pulizia delle aree verdi del nostro territorio, con particolare attenzione per l’area del lungo fiume Santerno.
Un impegno che testimonia l’interesse e la sensibilità dei nostri giovanissimi cittadini nei confronti della cura dell’ambiente e della propria città. Le ragazze ed i ragazzi della Consulta in prima persona, assieme ai docenti mediatori e con i propri compagni di scuola, si sono dedicati all’organizzazione delle attività della mattinata e alla sua promozione all’interno delle scuole imolesi.
In collaborazione con il Comune di Imola e Hera, la Consulta dà appuntamento a tutta la cittadinanza alle 9,45 presso il parcheggio lungofiume, nella zona “giostre”.
Da qui, i partecipanti, divisi in gruppi, accompagnati dagli operatori del CEAS, della Protezione Civile e dalle Guardie Ambientali Metropolitane, partiranno per la pulizia delle aree lungofiume, muniti di guanti e sacchi per le diverse tipologie di rifiuti. Tutti i materiali raccolti saranno portati dagli operatori di Hera direttamente alla stazione ecologica.
Al termine della pulizia il Centro di Educazione Ambientale e Sostenibilità del Circondario Imolese organizzerà laboratori in tema per i bambini e ragazzi.
Per le attività è richiesto un abbigliamento comodo, scarpe robuste e guanti antitaglio.
All’iniziativa saranno presenti rappresentanti di Hera, le Guardie Ambientali Metropolitane, il Servizio di Protezione Civile Municipale e i Volontari della Protezione Civile di Imola e la Cri Imola.

More Stories
IMOLA, DUE PESI E DUE MISURE PER LA PULIZIA?
“Ecologista” a Roma, assente sul Santerno: Bonelli e il massacro verde imolese
Romania, decisione storica della Corte Suprema: chi ha subito danni dopo il vaccino anti-Covid può citare in giudizio anche lo Stato