*Integrazione si ma fatta bene e con logica.*
Lo slogan è quanto mai adatto alla situazione del Laboratorio analisi di
Imola ceduto in ramo d’azienda a Bologna dal primo agosto, cessione, lo
ricordiamo che ha comportato il trasferimento definitivo del personale e
delle tecnologie all’azienda USL di Bologna.
Diciamo questo perché abbiamo fatto una verifica dell’andamento delle cose,
confrontandoci con le persone che tutti i giorni ci lavorano dentro, e sono
emersi problemi che mettono in evidenza uno dei punti deboli del
cambiamento del sistema sanitario regionale.
A teoria siamo tutti dei giganti e nella pratica inciampiamo sulle pulci.
1.
Sistemi informatici che non comunicano le presenze del personale in
tempo reale perché tra la struttura del nuovo ospedale di Imola, dove è
situato il laboratorio analisi ceduto e Bologna, e la USL di Bologna i dati
non girano, nessuno che si prende la responsabilità di mettere un
marcatempo della USL di Bologna dentro all’Ospedale di Imola (gelosie?
Autonomie? Costa troppo?) e così il gioco è fatto: ai dipendenti manca
completamente il salario accessorio perchè esso è correlato alle presenze
in turno. Traduzione in volgare: Pensavo di prendere uno stipendio e invece
ne ho preso un altro più basso di 400 euro perchè i dati non girano. Lo
sappiamo già che poi arriverà tutto anche con gli arretrati, non perdete
tempo a dircelo e impiegatelo a risolvere questa situazione, ma il problema
è che la gente lotta per arrivare a fine mese e programma la propria vita
al centesimo e così gli scaricate addosso la necessità di riorganizzare i
servizi.
2.
Il patrono, questo santo! Quello di Imola non è quello di Bologna e
viceversa per cui servizi di prelievo chiusi a Imola durante San Petronio,
perché il maxilaboratorio non funziona per chiusura festiva, e a San
Cassiano maxilaboratorio aperto e sportelli prelievo chiusi con i
dipendenti, del laboratorio ceduto, in ferie obbligata perché dipendenti di
Bologna e non più di Imola.
3.
La USL di Imola che discute l’emissione di un bando di mobilità
(procedura per assumere) per tecnici di Laboratorio aperta a tutti e
dipendenti del servizio sanitario per le necessità di Imola e tecnici del
laboratorio che da Imola sono costretti ad andare a lavorare a Bologna
perché indispensabili, così si dice, per i laboratori Bolognesi. Traduzione
in volgare: Tecnici di laboratorio di Imola costretti ad andare a Bologna
mentre si fa un concorso pubblico a Imola per tecnici di Laboratorio. Una
questione che per persone normali come noi ancora resta un mistero.
In estrema sintesi problemi per chi lavora e per chi usufruisce dei
servizi. Abbiamo chiesto un incontro alle Direzioni Generali delle due
Aziende per parlarne e contiamo sul fatto che ci venga dato in brevissimo
tempo perché se no, resta solo la strada della vertenza.
La faccia sulla cessione del ramo ce l’abbiamo messa tutti ma se le cose se
non funzionano la perdono le aziende che avevano garantito il corretto
funzionamento dei meccanismi senza ricadute sull’utenza e sui dipendenti,
evidentemente, oggi, solo a parole “.
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Marco Blanzieri-Stefano Franceschelli-Giuseppe Rago