Perché chi governa i territori di Casalfiumanese; Borgo Tossignano e Fontanelice vuole fare il Comune Unico a tutti i costi ?Non tanto per i mirabolanti finanziamenti promessi che certamente non arriveranno e lo dimostrano i dati di bilancio delle fusioni avvenute nei territori vicini. Infatti, questi denari promessi non sono arrivati e questa operazione serve soltanto per mantenere il controllo del territorio. Voglio ricordare che nel Comune di Borgo Tossignano alle ultime elezioni la maggioranza di centro-sinistra s’impose di una mezza famiglia. Allora unendo i voti di Casale dove il Pd furoreggia con la capitale piddina Sassoleone (comanderanno da lì nel caso di fusione) sono sicuri di non passare più uno spavento come alle ultime elezioni in terra borghigiana.Con la fusione questi amministratori incantatori di serpenti ci stanno raccontano tante belle storielle, ma alla fine della fiera si avrà Meno identità, Più burocrazia, Più’ costi e spese (come ci hanno dimostrato le Fusione vicine) e purtroppo meno democrazia (è per questo chi governa spinge per fare meno votare il cittadino e scegliere direttamente a tutti i livelli).Chi governa la Vallata ci ha provato molto tempo fa, ma oggi con la crisi della politica e delle Istituzioni sono tornati alla carica puntano a portare a casa tutto pensando che i cittadini se ne freghino dei Servizi, della Storia delle tradizioni del loro Comune. Un progetto basato esclusivamente su risorse promesse da amministratori che non dureranno una vita ed è qui che si sente puzza di bruciato per non dire altro… come le fusioni della Valsamoggia e di Porretta Terme e Granaglione ci hanno, conti alla mano, dimostrato. Un disegno strampalato di questi amministratori che spaccano la Vallata in due con il Comune di Castel del Rio fuori… che mente contorta può arrivare a tanto? L’ottimale era l’Unione dei comuni con i servizi associati, ma da Imola non vogliono altrimenti salta il “giochino”, si fa per dire, della finta autonomia del Circondario Imolese …tutta una questione di potere a scapito dei cittadini che ci rimetteranno in prima persona. Che cosa diranno questi amministratori ai cittadini quando nei Comuni non ci saranno più certi servizi e si dovranno recare a Casalfiumanese (perché la sede la faranno lì… è già scritto tutto e addirittura il Sindaco sarà la Giurassica non per età Gigliola Poli…della serie avanti i giovani) e quando le poste chiederanno per alcuni giorni la settimana perché i Comuni sono diventati frazioni? E quando, con tutti i problemi sulla sicurezza, le due caserme dei Carabinieri diventeranno una con meno uomini? E sono convinto che anche le banche ritorneranno alla riscossa per accorpare e allora qualche sede sparirà e qualcuno dirà se ci avevo pensato prima. Se domenica, almeno in un Comune vincerà i No alla Fusione, non si potrà tornare indietro. Quello che mi fa più arrabbiare è che questi amministratori di Vallata prendono gli ordini da Imola e da ex Onorevoli, come Bruno Solaroli che si mette a fare anche il galoppino, imbucando i volantini casa per casa. Questo signore è meglio che si riposi e pensi un po’ai nipoti invece di martoriarci ancora sul nostro territorio… i nostri amministratori che governano il territorio non riescono a pensare con la loro testa e a spezzare le catene da Imola , una sorta di sindrome alla Radici-Kunta Kinte , sono succubi di persone che non fanno l’interesse della vallata. Ci sono poi fatti che smentiscono categoricamente la condizione che i piccoli Comuni siano in difficoltà e dimostrano che dunque basterebbe solo una gestione oculata delle risorse e delle stesse associazioni di servizi che, finché erano limitate all’ambito territoriale della Vallata funzionavano benissimo. Oggi invece si pretende di associare i servizi con Castel Guelfo e Mordano, mandiamo il nostro personale di Vallata nei Comuni di pianura, mentre la mancanza di personale è stata solo colpa del progressivo smembramento operato negli anni. Quando si poteva assumere (per esempio qualche vigile in più e creare un corpo di Pm) non è stato fatto, oggi ci si lamenta del patto di stabilità e di tutto il resto. Questa battaglia in nome di un finto risparmio a tutti i costi (quando non sono i piccoli Comuni se ben gestiti a produrre sprechi ma sono ben altre le realtà sprecone del nostro territorio) sta facendo perdere di vista il reale obiettivo, quello cioè di cominciare a creare ricchezza: a valorizzare una Vallata turisticamente meravigliosa, ad attrarre risorse e capitali, a mettere gli operatori nelle condizioni di investire nei centri storici, a potenziare il servizio pubblico. Politiche che in questi territori non sono mai esistite e oggi ci ritroviamo, per sopravvivere, a rincorrere la chimera della fusione e perdere la propria identità, tra l’altro motivata con il fatto che “i cittadini non sentono più questo tema. Per questo Domenica bisogna andare a votare No per mantenere l’autonomia, la tradizione e storia dei nostri Comuni e fare i nostri interessi, perché prima viene il territorio e poi il resto. Simone Carapia
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