BOLOGNA – “La Regione Emilia Romagna chiarisca quale percentuale dei soldi versati dai cittadini è stata effettivamente reinvestita in lavori effettuati sul territorio dal Consorzio della Bonifica Renana e dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale”.
Lo chiedono alla giunta regionale i consiglieri del Carroccio Daniele Marchetti e Andrea Liverani che tornano a puntare la luce dei riflettori sull’effettiva utilità dei Consorzi di Bonifica dopo le accese discussioni scaturite dalla ridefinizione dei piani di classifica e dei confini degli stessi Consorzi.
“ Il Consorzio della Bonifica Renana e il Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale – spiega Marchetti -, sono due degli otto enti che operano contro il dissesto idrogeologico in Regione. Da Settembre 2016 – continua – rientrano nella giurisdizione del Consorzio della Bonifica Renana anche le aree collinari di Bologna, Casalecchio, Zola Predosa e Bazzano, per un totale di 20.000 nuovi contribuenti del Consorzio, mentre per la città di Bologna, sono previsti 9.500 contribuenti residenti nei quartieri Santo Stefano, Saragozza e Savena”.
“E proprio questa ridefinizione – attacca Marchetti – ha riacceso la discussione tra cittadini sull’effettiva utilità di questi enti. Per questo sono più che convinto che sia doverosa una maggior trasparenza”.
“L’imposta prevista – sottolinea ancora Marchetti – dovrebbe essere una tassa annuale di scopo, ossia si richiederebbe quanto poi verrebbe reinvestito sul territorio, ma l’informazione sull’attività dei Consorzi di Bonifica in genere è molto scarsa e ai cittadini non è ben chiaro quali siano le sue competenze, i costi della struttura tecnico-amministrativa e i lavori effettivamente svolti”.
“Per questo – concludono Marchetti e Liverani -, alla giunta chiediamo di sapere quanto è stato effettivamente reinvestito dei soldi versati dai cittadini in lavori effettuati sul territorio dal Consorzio della Bonifica Renana e dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale e se esistono dei database consultabili da tutti i cittadini sui lavori svolti dai Consorzi con i relativi costi”.