L'assessore alla scuola Giuseppina Brienza.
Educazione, sostegno, integrazione: ci piacerebbe sapere cosa c’è veramente dietro allo spot annunciato in questi giorni dall’assessore alla scuola Giuseppina Brienza.
Vorremmo chiedere a chi sono rivolti i servizi educativi e assistenziali, il sostegno psico-pedagogico, la mediazione sensoriale per i quali il comune di Imola spenderà 5 milioni in tre anni.
Perché se è vero che è necessario seguire gli alunni con disabilità con certificazione per i quali il comune di Imola fornisce un educatore che si affianca all’insegnante di sostegno nominato dallo stato, è anche vero che sarebbe altrettanto necessario seguire quegli alunni con difficoltà che non hanno certificazione perché i genitori non vogliono catalogare il figlio e che spesso sono casi più gravi di quelli effettivamente dichiarati.
La legge italiana infatti, prevede che un bambino, per avere una certificazione, debba essere visitato dalla neuropsichiatria infantile dell’ASL, dove spesso per avere un appuntamento occorrono diversi mesi. Inutile dire che dopo che i docenti hanno convinto i genitori a rivolgersi al servizio, passando così tanto tempo, le famiglie molte volte, non vanno all’appuntamento perché per i genitori è molto difficile accettare che il loro bambino abbia delle difficoltà. Successivamente, se il neuropsichiatra trova qualche problematica, per avere la certificazione il bambino deve passare davanti ad una commissione di invalidità.
Quindi se i genitori non vogliono o semplicemente non riescono affrontare questo percorso soprattutto nelle situazioni di povertà economica e culturale, la scuola non ha nessuno strumento per aiutare questi alunni.
E’ qui che dovrebbe intervenire il Comune di Imola, fornendo educatori non solo a coloro che sono certificati e che hanno il docente di sostegno ma a chi non è seguito da nessuno.
Inoltre sicuramente sono utili le mediatrici e le alfabetizzatrici per gli alunni stranieri ma sarebbe necessario anche un servizio per gli alunni BES e DSA che al momento hanno diritto solamente ad una programmazione personalizzata prodotta dal docente di classe. Il Comune di Imola offre loro uno sportello psicologico al quale possono rivolgersi un’altra volta solamente dietro iniziativa dei genitori.
Il Movimento 5 Stelle, che è abituato a fare proposte, spera che l’assessore prenderà in considerazione ciò che viene indicato qui sopra con una quota da destinare agli alunni in difficoltà e non si limiti ad intervenire solamente quando la situazione è ormai diventata ingestibile dietro pressione degli altri genitori della classe com’è successo nell’anno scolastico in corso.
Movimento 5 Stelle Imola