Il Vice Sindaco e Assessore alla Sanità, Stino Visani, ha dichiarato: “Per uscire dall’astrattezza e per essere più concreti, bisogna uscire dal dibattito fra i sostenitori del piccolo è bello e quelli del grande è meglio per essere più concreti”
Ma quale film ha visto l’Assessore alla Sanità? Più che scrivere lettere, la maggioranza che governa la nostra città dovrebbe chiarirsi in modo definitivo le idee. Inizialmente, il Sindaco di Imola, era per la collaborazione con Bologna attraverso le reti ospedaliere e primariati condivisi, ma quando Bologna gli ha detto che l’ASL sul Santerno sarà fagocitata (oramai in tutte le salse e una volta la settimana) è diventato il braveheart della sanità imolese e ha dichiarato che a settembre farà una conferenza programmatica sulla sanità. In quell’occasione da Bologna dovranno dire se saremo inglobati o meno, in altre parole una sorta di aut aut con i muscoli flaccidi. Poi arriva il Vice Sindaco (uomo coraggio) con il suo modo pilatesco e con una lettera tutta fuffa (Imola è un’eccellenza e insieme a bologna salvaguarderà l’identità culturale e l’autonomia) loda la Sanità dell’Emilia Romagna, gestita dal suo amico ex direttore ASL di Imola e attuale Assessore regionale alla Sanita, Sergio Venturi. Non vorremmo che le voci che corrono veloci nella nostra città, un domani trovassero un riscontro positivo, con una nomina di Stino Visani a dirigere un settore o azienda farmaceutica a livello regionale. I cittadini si aspettano finalmente dall’Assessore Stino Visani, una posizione chiara e che non si limiti a guardare prevalentemente al proprio orticello. La verità, di là delle chiacchiere e delle finte proteste del Sindaco di Imola, è che il metodo adottato dall’Azienda Sanitaria Imolese con l’avallato politico è sconcertante, infatti, con gradualismo si stanno cedendo pezzi di rami di azienda a favore dell’Azienda Sanitaria Metropolitana Bolognese Una vigliaccata nei confronti dei cittadini imolesi e del personale ospedaliero. Perché questo comportamento non è dovutamente contestato dal personale medico e dai primari? In passato esisteva un fronte compatto in difesa dei nostri servizi ospedalieri e purtroppo oggi una certa fascia di medici è alquanto silenziosa e allineata, assisteremo in pochi anni alla scomparsa di figure professionali importanti, a una crescita di mobilità verso Bologna, all’allungamento delle liste di attese e una crescita di prestazione mediche e diagnostiche a pagamento. Questa sarà la sconfitta del sistema sanitario pubblico imolese a vantaggio delle strutture private. Una sanità per soli ricchi! Chi conosce bene il nostro Ospedale si è già accorto che la troppa tensione e le incertezze sul futuro, tendono a creare malumore e anche involontariamente ripercuotersi nelle relazioni tra pazienti, personale medico e infermieristico. Il settore della salute ha bisogno di tranquillità e purtroppo questa Amministrazione Comunale e la Dirigenza dell’AUSL, non ha il coraggio di raccontare la verità fino in fondo e con le continue bugie crea tensione e confusione. Un giorno si dice una cosa e un altro l’esatto contrario.
Come dissi tempo fa in Consiglio Comunale, che è necessario votare unanimemente documenti che esplicitamente dicano che non ci faremo inglobare e che vogliamo essere considerati come una realtà capace di gestire autonomamente la salute dei nostri cittadini, con strutture efficienti e capaci di migliorarsi sempre. Basta con i tornaconti personali e politici, Imola non può essere umiliata ancora una volta.
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola