Sono anni che questo problema esiste e non saranno certo le politiche in atto ad azzerarlo. La statistica relativa alla raccolta differenziata è impietosa e sperare di migliorarla appare esercizio più teorico che pratico. Ci sarà sempre una cospicua percentuale di imolesi che riterrà meno impegnativo buttare il rusco nel cassonetto e se pieno, lasciarlo in terra. E questo stiamone certi sarà la realtà anche quando entrerà a regime il sistema con le tesserine magnetiche. Immagino che qualcuno se la dimenticherà e cosa farà?
Lascio volutamente aperta la risposta.
Ecco allora che si apre il quesito fondamentale che coinvolge direttamente anche la discarica cittadina ed il suo previsto ampliamento.
Tante ricette e tra queste azzardo anche la mia che poi altro non è che derivata dall’osservazione di quanto già si sta facendo in molte città europee ma anche in Italia.
Prendiamo ad esempio Torino. Non hanno discarica, non portano il rusco prodotto in discariche di altre città eppure il problema dello smaltimento dei rifiuti lo hanno risolto da anni.
Come? In modo assai semplice ed oserei dire meno costoso e soprattutto con benefici economici rilevanti: raccolta differenziata al 40% (bassina direi) conferimento di tutti rifiuti in un unico sito di raccolta dove macchinari appositi provvedono a separare il riciclabile dal resto che poi viene bruciato da un impianto di termovalorizzazione con annessa produzione di energia elettrica per almeno 250mila famiglie.
Anticipo le obiezioni che puntualmente arriveranno da Lega Ambiente e dal M5S sulla pericolosità dei fumi prodotti e dallo smaltimento delle ceneri. Per il primo occorre stare tranquilli oggi gli impianti del genere sono assolutamente sicuri e controllati (es: Stoccolma con impianto di in centro dotato di tre piste da sci). Quanto al secondo problema esistono già le tecnologie per il loro seppur parziale utilizzo.
Comunque a Torino le cose funzionano bene come ho descritto città oggi governata dal M5S. Immagino che la Sindaco Appendino si affretterà a chiudere il termovalorizzatore. E’ questione di coerenza. Diversamente penso di avere sacrosanta ragione.
L’invito che rivolgo agli amministratori è quello di ripensare alla politica regionale dello smaltimento dei rifiuti ipotizzando un paio di centri non di più a livello regionale dove installare il macchinario necessario. E potremo forse azzerare le tante polemiche sull’ampliamento della discarica imolese.
Alessandro Mirri
Vicepresidente del consiglio