“Impossibile lavorare a opposizioni unite per colpa del M5S, poca chiarezza su chi tiene le fila del movimento, attivisti diffidati e messi alla gogna pubblica.”
-Imola, 18 giugno 2016-
I rappresentanti del movimento cinque stelle imolese sono totalmente allo sbaraglio.
Lavorare ad opposizioni unite è praticamente impossibile per colpa loro, e recentemente lo hanno
dimostrato ignorando una richiesta di Insieme Si Vince, Forza Italia e NCD di fare un documento
congiunto sulla sanità imolese da presentare in consiglio, cosa divenuta irrealizzabile a causa delle
loro continue non-risposte agli altri gruppi consiliari. Al contempo, pontificano sul referendum
costituzionale quando fanno becere figure ignorando le parti più semplici del regolamento
comunale.
Oltre a ciò, dimostrano anche una difficile situazione sul piano strettamente politico: in nome di una
fantomatica “democrazia” hanno iniziato a cacciare degli attivisti non allineati ai “guru imolesi”.
Premesso che è legittimo che all’interno di un partito ci siano delle norme, degli statuti, dei codici
etici da rispettare da parte di dirigenti, rappresentanti, collaboratori, attivisti e sostenitori, e
premesso anche che se tali regole non vengono rispettate, certi membri del partito o movimento
possono essere destituiti o possono dimettersi di loro spontanea volontà, NON è altrettanto giusto
che tali individui vengano messi alla gogna pubblica solo perché non condividono certe posizioni
del partito. Anche perché si possono allontanare delle persone dai movimenti politici ma a giusta
ragione e con provvedimenti motivati, non per antipatie e personalismi.
Il problema fondamentale del movimento di Grillo è che è contro la democrazia.
Non esistono processi interni, informativi e partecipativi, che conducono ad una decisione, non
esiste una deliberazione collegiale, ma solamente un comando impetrato dal direttorio di scegliere
una certa linea politica, senza obiezioni.
I nodi però vengono al pettine, stanno saltando fuori malumori nascosti da tempo tra gli attivisti che
non vedono bene la “personalizzazione” del movimento locale, con persone al comando che non ci
mettono mai la faccia a livello politico-istituzionale ma che fanno il bello e cattivo tempo dentro il
“movimento”.
Ma allora i nostri cinque consiglieri, firmatari di molte istanze, a chi rispondono realmente? Perché
i veri autori delle mozioni non sono loro, ma persone “esterne”? Chi è il “guru di zona” della
Casaleggio e associati? Per quale motivo chi dissente viene cacciato? Perché decisioni e
comunicazioni sono firmate sul web da uno “staff” che sembra invisibile e sconosciuto?
Credo sia politicamente doveroso che gli eletti rispondano a queste domande.
Il movimento 5 stelle imolese deve fare serie riflessioni e domandarsi se la libertà democratica,
l’indipendenza dell’amministratore pubblico da poteri occulti, l’onestà e trasparenza che loro
professano a parole siano poi effettivamente rispettata nei fatti.
NICOLAS VACCHI
CONSIGLIERE COMUNALE DELLA CITTA’ DI IMOLA
PRESIDENTE DEL GRUPPO INSIEME SI VINCE