Mi inserisco controvoglia al dibattito aperto sulla ASL imolese. Ma ritengo doveroso riprendere quelle che da sempre sono state le mie posizioni sull’ argomento.
A me sembra che il dibattito, al netto delle polemiche a mezzo stampa di questi giorni, sia ancora piuttosto carente e che non si riesca a stare al passo degli ipotetici cambiamenti che calano sulla nostra testa non solo senza alcun potere decisionale ma nemmeno senza alcun tipo di coinvolgimento e partecipazione del Consiglio Comunale e soprattutto della popolazione meritevole di essere adeguatamente informata.
La mia posizione al riguardo è sempre stata chiara: “non mi straccerò le vesti” per una Ausl autonoma se l’ “autonomia” deve essere solo quella delle poltrone e dei dirigenti superpagati, visto che gli stipendi di una piccola Ausl come la nostra nulla hanno da invidiare a quelli di altre aziende molto più grandi. A me interessa che a Imola restino le eccellenze che ci sono, che il servizio sanitario metta al primo posto le esigenze dei cittadini per soddisfare in fretta e con la massima professionalità le necessità della popolazione.
A cosa serve avere una Ausl autonoma se poi siamo agli ultimi posti in Regione come tempi di smaltimento delle liste di attesa? Se i tempi di effettuare un semplice esame si dilatano all’inverosimile?
Il dibattito su questi temi e su questi accorpamenti deve da subito coinvolgere tutti i soggetti, istituzioni, parti sociali, lavoratori. In particolare da tempo aspettiamo che il Consiglio Comunale recuperi con un minimo di dignità il suo primario ruolo e si faccia parte diligente di mettere a tema un reale confronto che faccia un minimo di chiarezza sulla questione del futuro dell’ ASL imolese. Non vorrei che come spesso accade nel nostro comune, che prima degli interessi dei cittadini si giocasse la partita delle carriere.
Alessandro Mirri NCD