9 giugno 2016, Francesco Chiaiese commenta così la sua nomina a consigliere di Bryo: “Se poi si vuole trovare qualcosa di peccaminoso in ogni cosa…”.
Caro Chiaiese, qualcosa di peccaminoso è evidente in questa vicenda. Bisogna solo capire quale vizio vuole soddisfare e in che modo.
Di peccaminoso olezzano i contorni che vedono un insegnante-pasticciere diventare consigliere di una società a partecipazione pubblica attiva nel campo dell’energia.
Insegnante-pasticcere protagonista nel 2013 di una campagna elettorale contro la rielezione del sindaco Manca, portata avanti con veementi attacchi ad Hera e più in generale al sistema di incarichi, partecipate e Partito democratico. A distanza di tre anni, con in mezzo il salto dall’opposizione alla maggioranza, Chiaiese si ritrova oggi, indicato da Manca, nel cda di Bryo. Ci perdoni Chiaiese, ma come fa a non comprendere il nostro vederci qualcosa di peccaminoso in tutto questo?
Altra nota poco profumata della vicenda: il passaggio del testimone tra Loris Lorenzi e Chiaiese all’interno di Bryo è avvenuto pochi mesi dopo la nostra richiesta di accesso agli atti sugli appalti BeniComuni-Bryo, appalti su cui abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Esposto che ha dato il via alle indagini della Guardia di finanza, per verificare la consistenza del conflitto di interessi di Loris Lorenzi: amministratore unico della società appaltante e consigliere di società cui sono stati affidati incarichi e commissioni dalla partecipata che si occupa della manutenzione della macchina pubblico di Imola.
Al netto delle nostre malelingue sempre a caccia di peccaminosità, se Lorenzi si è ritirato dalla carica in Bryo per ridurre i cda in cui è protagonista, la sostituzione con Chiaiese non sgombera il campo dalla sospettosa sensazione che il posto sia peccaminosamente rimasto in mano al sistema PD.
Movimento 5 Stelle Imola