Il metodo adottato dall’Azienda Sanitaria Imolese e avallato dal Sindaco di Imola è sconcertante, infatti, con gradualismo sta cedendo pezzi di rami di azienda favore dell’Azienda Sanitaria Metropolitana. Una vigliaccata nei confronti dei cittadini imolesi e del personale ospedaliero. Perché questo comportamento non è dovutamente contestato dal personale medico e dai primari? In passato esisteva un fronte compatto in difesa dei nostri servizi ospedalieri e purtroppo oggi una certa fascia di medici è alquanto silenziosa e allineata al potere politico. Se la situazione di aggregazione a Bologna continuerà, assisteremo in pochi anni alla scomparsa di figure professionali importanti, a una crescita di mobilità verso Bologna, all’allungamento delle liste di attese e una crescita di prestazione mediche e diagnostiche a pagamento. Questa sarà la sconfitta del sistema sanitario pubblico imolese a vantaggio delle strutture private. Una sanità per soli ricchi!
Chi conosce bene il nostro Ospedale si è già accorto che la troppa tensione e le incertezze sul futuro, tendono a creare malumore che tende a ripercuotersi, anche involontariamente, nelle relazioni tra pazienti, personale medico e infermieristico Il settore della salute ha bisogno di tranquillità e purtroppo questa Amministrazione Comunale e la Dirigenza dell’AUSL, non ha il coraggio di raccontare la verità fino in fondo e con le continue bugie crea tensione e confusione. La manifestazione sindacale di oggi, ha evidenziato con forza che esiste all’interno dell’Azienda Sanitaria un grande malumore e tutti ci auguriamo che le richieste avanzate possano trovare finalmente delle risposte chiare e positive. Se ciò non accadrà, allora i lavoratori, il sindacato, le forze politiche e i cittadini (utenti di questi servizi primari), dovranno fare fronte comune e trovare altre modalità di contestazione contro questo potere politico che non è più capace di ascoltare.
Simone Carapia
Capogruppo Fi Imola