IN QUATTRO MESI CHIUSO UN SUPERMERCATO IN VIA SELICE CON 23 PERSONE A CASA, MA SONO GIA’ STATI AUTORIZZATI DA PIAZZA MATTEOTTI ALTRI DUE SUPERMERCATI IN VIA 1 MAGGIO E IN PEDAGNA ZONA MONTERICCO
IL RISCHIO E’ DI TROVARSI CON ENORMI SCATOLE VUOTE E ULTERIORI PROBLEMI OCCUPAZIONALI
Di Corticella Srl, società che detiene il marchio Sigma dei punti vendita di Imola, ha formalizzato la procedura di mobilità sui tre negozi dichiarando un esubero di 23 addetti e la chiusura del punto vendita di via Selice, inaugurato solo lo scorso novembre a Imola. Anche i supermercati e i centri commerciali abbassano le saracinesche. Colpa della crisi economica, ma anche dell’assenza di una politica urbanistica e commerciale che in questi anni ha consentito alla grande distribuzione di aprire punti vendita praticamente ovunque, senza una previa verifica dei bisogni del territorio.
Ne è derivato un negativo effetto boomerang: non solo la rete dei negozi di vicinato ha subìto contraccolpi pesantissimi, ma anche la stessa grande distribuzione ha iniziato un processo di prevedibile involuzione.
Il rischio, ora, è di trovarsi con enormi scatole vuote e ulteriori problemi occupazionali da affrontare. Il danno ormai è fatto, ma la speranza è che dagli errori commessi si tragga una lezione per il futuro, anche se da Piazza Matteotti non ci sentono. Vogliamo ricordare che a Imola sia in Pedagna (zona Montericco), che in via Primo maggio si sono autorizzati altri due supermercati e se questi sono i risultati ( chiusura in 4 mesi del Sigma sulla Selice) c’è poco da stare allegri.
Con motivazioni diverse (dalla necessità di colmare un vuoto d’offerta a quella di trattenere l’evasione dei consumi) tutte le nuove aperture sono state autorizzate nel vuoto programmatico dalla amministrazione locale , spesso più interessata agli oneri urbanistici che alle ricadute sul territorio.
Il difficile contesto economico e le dinamiche evolutive richiedono la necessità di individuare nuovi e adeguati elementi di indirizzo e di governance del settore commercio . In particolare oltre al Comune, Circondario e Città Metropolitana ci aspettiamo che la Regione preveda azioni che permettano di valutare con più precisione l’impatto delle grandi strutture sulla rete commerciale locale e, in particolare, le ricadute economiche ed occupazionali sul territorio.
Le «cattedrali del consumo» rischiano infatti di provocare la desertificazione non solo dei centri storici ma anche della dimensione sociale dell’individuo. Le aperture domenicali indiscriminate, hanno svuotato di significato il riposo festivo e l’hanno sostituito con il meccanico rito dello shopping a tutti i costi, che non porta benessere né materiale né spirituale, ma finisce solo con il favorire l’interesse di pochi, se poi aggiungiamo che i risultati sono questi : con l’apertura e chiusura nel giro di 4 mesi del Sigma di Via Selice con 23 operatori che dovranno stare a casa ci vuole veramente un cambio di mentalità e in termini di decisioni e provvedimenti. Si sapeva benissimo che si sarebbe andato a sbattere con queste aperture incontrollate di esercizi commerciali ( anche se dal Comune diranno che è tutto sotto controllo) soprattutto in un periodo in cui la gente ha sempre meno soldi da spendere. Ma in questa città ormai pullulano i profeti del giorno dopo, gli indignati a scoppio ritardato, gente che critica senza accorgersi che con il loro silenzio ha fornito coperture a questi errori macroscopici…..ebbene noi l’abbiamo sempre detto ( anche negli ultimi consigli Comunali) che si sarebbe andato a sbattere, ora il Comune cosa intende fare per i prossimi supermercati che si realizzeranno?
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola