So bene che l’oltraggio subito dall’ immagine del Piratello tanto cara ai cittadini imolesi è un atto di assoluta insensibilità umana prima ancora che religiosa. Ma so altrettanto bene che sperare come qualcuno evoca da tempo che si riesca a porre fine a tanta intollerabile criminalità, appare impossibile o almeno improbabile perché questi signori che con tanta disinvoltura eseguono codeste malefatte sanno molto bene che, anche se fossero scoperti e catturati, la questione si risolverebbe nell’ ennesima denuncia a piede libero senza alcuna conseguenza penale, ne ora ne mai.
In consiglio comunale giovedì prossimo (17 marzo) discuteremo di sicurezza e lo faremo con due ordini del giorno invero opposti in quanto a contenuto: quello di FI contro il governo attuale reo di avere ridotto all’osso le risorse delle forze dell’ordine da cui la pesante azione dell’amico Tonelli a cui va tutta la mia solidale vicinanza e quello del PD che accusa per la stessa ragione il governo Berlusconi di qualche anno fa.
Quel che mi pare sfugga è che possiamo parlare di sicurezza, discutere, votare o.d.g. contro o a favore del governo affinché si provveda a rafforzare le forze dell’ordine con l’ assoluta certezza che se anche ciò avvenisse l’esito pratico sarebbe comunque quello che oggi è sotto gli occhi di tutti. Non sono le dotazioni delle forze dell’ordine che da sole permettono di debellare la criminalità crescente, e nemmeno è sufficiente aumentare il numero degli agenti sul campo, perché il vero problema che purtroppo non ha soluzione immediata e francamente non so quando potrà averla, è la magistratura che con libere e spesso stravaganti interpretazioni di una assurda legislazione raramente tiene il “pesce” di fronte ai malviventi catturati spesso anche in flagranza di reato. Costoro sanno molto bene che possono tranquillamente continuare a delinquere certi dell’impunità anzi pronti a riprendere a fare affari sulla pelle dei malcapitati cittadini o verso il patrimonio della società appena usciti dal commissariato o dalla caserma di turno e non certo per sciatteria di poliziotti o carabinieri.
Quale sicurezza possiamo pretendere se il solerte lavoro delle forze dell’ordine vieni quasi sempre vanificato dai giudici? Cento, mille agenti in più, si troverebbero comunque nella impossibilità pratica di portare a termine il loro prezioso lavoro. Come possiamo difenderci se ci entra in casa un ladro abbiamo la certezza che una qualsiasi nostra reazione ci metterà dalla parte del torto come fossimo noi i delinquenti da punire?
Forse è necessario e utile prendere atto che oggi scontiamo errori di anni passati , il sessantotto anzitutto, che hanno permesso che una certa ideologia si radicasse all’interno di organi fondamentali dello Stato (Magistratura e Scuola) quale fertilizzante della mentalità di cui oggi paghiamo le conseguenze. Ma, come recita un acuto proverbio popolare, chi è causa del suo male…
Alessandro Mirri
Nuovo Centrodestra