Quindici famiglie hanno visto i loro figli esclusi dalle scuole primarie (pubbliche) di Imola per l’anno scolastico 2016/17. Detta così il dato dovrebbe allarmarci, poiché l’istruzione pubblica nel nostro Paese è un bene cui ogni cittadino ha il diritto di accedere.
Però andando ad approfondire si scopre che, a fronte delle quindici famiglie “escluse”, ci sono ancora a disposizione in tutto il comune di Imola, frazioni comprese, una cinquantina di posti.
Il problema quindi, non è di offerta, che in questo caso si dimostra superiore alla domanda, ma bensì della “reputazione” di alcuni istituti scolastici che vengono considerati di “serie B” rispetto a altri: alcuni per la logistica come le scuole di Sasso Morelli, altre, come le Marconi, perché non offrono il cosiddetto “tempo pieno”. Tra queste, il non invidiabile primato di scuola meno desiderata, spetta alla scuola Carducci che ha ancora 24 banchi liberi nelle due sezioni di prima elementare. Plesso scolastico, quest’ultimo, finito diverse volte sui quotidiani locali, unicamente per l’elevata percentuale di alunni frequentanti di origine straniera, che fa storcere il naso a alcuni genitori, addirittura pronti a fare ricorso per “scansarla”. Ciò ha costretto ad intervenire l’assessora Giuseppina Brienza, che dichiara di conoscere le motivazioni del problema.
Innanzitutto ci preme sottolineare, sperando di tranquillizzare alcuni genitori forse un po’ ansiosi per il futuro scolastico dei propri figli, che il contatto tra diverse culture, favorisce la crescita dei bambini, sia quelli italiani che hanno la possibilità di conoscere gli altri usi e tradizioni ampliando quindi il loro bagaglio culturale e le loro conoscenze geografiche, sia quelli di origine straniera, che hanno la possibilità di apprendere più in fretta la lingua italiana, favorendo così un reale processo di integrazione.
Non ci risulta, inoltre, che la presenza di alunni stranieri in una classe sia un fattore che porta al rallentamento del processo di apprendimento dei bambini, piuttosto ci pare una discriminazione razziale.
Invitiamo, come sempre, l’amministrazione comunale ad investire maggiori risorse nella scuola pubblica per realizzare la buona scuola, che per essere tale non deve lasciare indietro nessuno.
Partito della Rifondazione Comunista Imola