I ragazzi stranieri che siedono in prima elementare sono saliti al 20%.
Si apprende dai giornali che alle Carducci, dove la presenza dei non italiani è più alta rispetto al resto delle altre scuole in
città, si arriva a quote elevatissime: quasi 6 bambini su 10.
Il 60%, cioè il doppio di quanto previsto da direttive ministeriali.
In commissione Scuola, dall’assessore Giuseppina Brienza abbiamo appreso che il Comune, negli ultimi cinque anni, ha destinato oltre 80mila euro all’istituto comprensivo 2 (del quale fanno parte le Carducci e le scuole di Sesto Imolese) solo per l’integrazione.
Secondo le cifre fornite dall’amministrazione, oggi a Imola i bambini con cittadinanza straniera nati tra il 2005 e il 2009 sono 491.
Di questi, ben 112 sono arrivati in Italia in un secondo momento e necessitano dunque di interventi speciali di alfabetizzazione.
Apprezziamo e condividiamo l’idea del Vicepresidente del consiglio comunale Alessandro Mirri che suggerisce di “spalmare” nelle altre scuole cittadine, dove ci sono quote di presenze del solo 6%. Riteniamo che questa proposta giochi a favore della didattica e della vera integrazione.
Vogliamo veramente che i nostri ragazzi italiani e stranieri vengano educati ed istruiti nel modo più efficace e meno dispendioso?
Vogliamo davvero che si parli di sana integrazione oppure si preferisce promuovere la “ghettizzazione” di queste fasce non italiane e dei relativi nuclei familiari? (A questo proposito si veda anche il criterio sbagliato con cui si assegnano spesso alloggi popolari col risultato di ritrovarsi vere e proprie comunità “ghetto” di famiglie straniere tutte concentrate in certe zone di Imola centro e frazioni.)
Dobbiamo andare incontro alle
esigenze delle persone, anche e soprattutto rendendo possibili interventi come quelli proposti dal consigliere Mirri.
Smettiamo di sciacquarci la bocca con discorsi che non tengono conto dei fatti reali e si smetta di accusare come discriminatoria ogni proposta che tenti di costruire una soluzione.
Simili proposte, se attuate, sono un valore aggiunto per la didattica, poiché diminuiscono le difficoltà nel lavorare bene in classe e promuovono quel progetto di vera integrazione che il Sindaco Daniele Manca da diverso tempo si è impegnato ad attuare.
Insieme si vince chiederà conto alla Giunta di come sono stati spesi nello specifico quegli 80mila euro e contemporaneamente ci rendiamo disponibili a collaborare con tutte le forze politiche che vogliono promuovere proposte intelligenti ed efficaci come quelle sopra indicate.
Il diritto allo studio vale per tutti: per gli stranieri che devono essere alfabetizzati, ma anche per quegli alunni italiani che devono poter andare avanti coi programmi di studio previsti senza intoppi dovuti a una mala gestione della questione scolastica.
Nicolas Vacchi
Coordinatore movimento politico Insieme Si Vince