Sarebbe davvero il caso di dire “basta” alla spettacolarizzazione della solidarietà. Non c’è più posto per accogliere i profughi e da questo Comune e dal Circondario si dovrebbe avere il coraggio di dire NO, altro che nuove strutture permanenti tra Imola e Castel San Pietrio Terme…..(vogliono aderire al Bando Nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati). I nostri connazionali che non arrivano a fine mese e vedono tutto questo “darsi da fare”( non ho visto tutto questo prodigarsi dal Pd nostrano e dalla maggioranza che sostiene il Sindaco Manca per aiutare prima i Nostri poveri ) per accogliere gli ultimi arrivati che magari trovano subito lavoro, rischia di innescare una pericolosa guerra tra poveri.
Leggiamo della volonta di chi Governa il territorio di realizzare strutture permanenti per accogliere i profughi, non vorremmo arrivare anche qui ad un sistema che sta facendo dell’accoglienza un vero e proprio business. Abbiamo rapporti sulle nuove povertà che fanno paura e ci sono associazioni che si preoccupano solo degli ultimi arrivati e non di coloro che pagano le tasse da una vita e si vedono esclusi da ogni diritto e da ogni aiuto sociale. Sono qui che servono strategie piu’ efficaci ……e non mi pare che il Pd sproni la Giunta su questo…..
Siamo già di fronte ad un’emergenza abitativa che non ha precedenti nella nostra Città e nell’intero Circondario, di sfratti che continuano ad aumentare, di alloggi Acer che non vengono ristrutturati, di appartamenti sfitti che non vengono recuperati e in piu’ anche a Imola gli stranieri superano il 10% . A fronte di politiche abitative che non rispondono ai nuovi bisogni sociali creatisi anche per i nostri connazionali, il Circondario si dovrebbe preparare per accogliere altri profughi? E addirittura si vogliono fare tre strutture permanenti tra Imola e Castel san pietro Terme?
Se tale e tanta è la volontà di accoglierli , si abbia il coraggio di modificare radicalmente le politiche abitative della nostra Città e le modalità operative dei servizi sociali che erogano aiuti a pioggia e senza un modalità ben definita, senza un vero percorso per le tante famiglie, anche italiane, che oggi versano in condizioni di estrema difficoltà.
Simone Carapia, capogruppo FI Imola
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