Perfettamente riuscita l’esercitazione della Croce rossa svoltasi domenica 24 gennaio a Castel del Rio.
Briefing iniziale di Andrea Cornazzani con il coordinatore delle ricerche Luca Bernardi (responsabile dell’unita di coordinamento locale) e poi su, oltre il complesso Le Selve, tra i boschi e i castagneti, a creare lo scenario: una gara femminile di mountain bike. Risultava che nel corso della gara tre atlete non erano transitate dal checkpoint. Due di loro erano state viste in una curva dai giudici di gara ed era stato identificato il luogo in cui erano scivolate dal bordo strada, la terza sembrava proprio scomparsa. Istruiti i volontari, via alle ricerche: tutti all’opera, 12 persone divise in squadre che lavoravano sotto la guida di un operatore specializzato dotato di carta e gps, due ambulanze con equipaggio infermieristico e un medico, due volontarie addette al controllo e alla gestione dei volontari in fase di partenza delle ricerche: non mancavano i curiosi e i parenti delle atlete incidentate (tutti ottimi attori), anche loro da gestire e tener tranquilli in una situazione tanto preoccupante. Le sirene delle ambulanze, le voci concitate dei soccorritori, i messaggi delle radiotrasmittenti risuonavano nei boschi, un drone volteggiava nella zona.
Trovate e soccorse le prime due ragazze con una particolare tecnica di recupero in corda e portate sull’ambulanza, stabilizzate e inviate in pronto soccorso in codice urgente, è continuato il controllo a tappeto dei boschi e del bordo strada alla ricerca di Letizia, l’atleta dispersa. Finalmente una squadra ha trovato la sua borraccia, un po’ fuori dal percorso di gara; più sotto, la bicicletta e, in fondo ad una impervia scarpata, verso il torrente, anche la sfortunata ciclista, malconcia e ferita. Raggiunta dalla squadra di recupero Smts al completo, che ha mandato in corda due operatori Smts infermieri, è stata stabilizzata e ritenuta molto grave. Riportata con un sistema di corde e barella sul sentiero percorribile a piedi, trasportata poi tramite barella portantina fino all’ambulanza, è stata trasferita d’urgenza in pronto soccorso.
Tutto è bene quel che finisce bene, e in questo caso le cose sono finite con un pranzo collettivo poiché, per quanto impegnativa, l’esercitazione aveva coinvolto dei feriti le cui contusioni, escoriazioni e pallori erano stati creati ad arte dai bravissimi truccatori. Opera delle infortunate stesse (le ragazze del gruppo simulatori della Cri), rappresentare con arte il dolore causato da traumi e fratture, la spavento per quanto loro occorso e il timore nel dover essere trasportate in barella lungo percorsi impervi (puntualmente avvolte nelle coperte isotermiche) ed essere sottoposte a immobilizzazioni e medicazioni.