Illusi dalla propaganda di Hera, Conami e dei 23 Comuni che fanno capo a Hera Imola-Faenza sull’efficienza della raccolta differenziata, abbiamo fatto una gita turistica in alcuni Comuni del Circondario Imolese, in particolare nelle frazioni e lungo le strade comunali di Castel S.Pietro Terme e Medicina (esse rappresentano circa la metà della popolazione!), recentemente saliti agli onori della cronaca sul tema rifiuti.
Il primo per aver imputato, attraverso il primo cittadino, lo squilibrio nei conti della TARI, a suo giudizio per colpa degli alti costi della RD porta a porta là dove è stata adottata; il secondo per vedersi costretto a sanzionare i cittadini, incuranti del rispetto delle regole, per l’abbandono di rifiuti fuori dai cassonetti.
In entrambi i casi abbiamo notato quale sia l’effettivo livello di RD spinta secondo i canoni Hera/Conami.
A Castel S.Pietro Terme, come peraltro a Imola ed altri Comuni: raccolta PaP della carta e isole ecologiche con campana per la plastica, tanti cassonetti con il portellone per l’indifferenziata e nessuna traccia di contenitori per l’organico-vegetale!
A Medicina, tutto stradale, con una campana o un cassonetto per ciascun tipo (plastica, carta, organico-vegetale) e tanti cassonetti per l’indifferenziato, con calotta nel capoluogo, a Villa fontana e Ganzanigo, con il portellone in tutte le altre frazioni e lungo le strade comunali e provinciali!
Risultato? Il cittadino volenteroso e virtuoso si sforza di differenziare, i più fanno un bel sacco settimanale indifferenziato e, grazie al permanere dei cassonetti per l’indifferenziato con il portellone, ecco “differenziati” i rifiuti belli pronti per la discarica!
Quali le conseguenze economiche e ambientali per i cittadini? Entrambe pesanti: discariche e inceneritori indispensabili; recupero e riciclo decisamente ridotto; TARI comunque alta per i costi di sovratassa regionale sull’indifferenziato prodotto; pessima qualità del rifiuto recuperato da avviare al riciclo, con conseguente scarso ritorno economico; diseducativo per le future generazioni e con continua necessità di territorio da occupare con i rifiuti.
Ora aspettiamo solo di vedere l’applicazione del Piano Rifiuti Regionale, rispetto agli impianti previsti, e il trattamento che la Giunta Bonaccini riserverà a quei Comuni che, affidando la gestione della raccolta dei rifiuti a società come Hera, ovviamente continueranno ad avere questi metodi di RD nei propri territori. Molto probabilmente, ancora una volta, agli impegni – la legge parla di 73% di RD al 2020 – non seguiranno i fatti: unica certezza i dividendi per gli azionisti Hera!!!
Che tristezza!!!
ILLUSI DALLA PROPAGANDA DI HERA, CONAMI E DEI 23 COMUNI CHE FANNO CAPO A HERA IMOLA-FAENZA SULL’EFFICENZA DELLA RACCOLTA

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