Nell’estate del 2014 si diffuse la voce che la Cesi era stata posta in liquidazione amministrativa coatta. Quante incantevoli e rassicuranti parole spese dal ministro Poletti alla Festa dell’Unità tra la folla in lacrime e in preda alla disperazione che ancora sperava . Oggi, l’epilogo, un finale purtroppo già scritto. Scaduta la cassa straordinaria, tutti a casa senza illusioni e speranze. In organico alla Cesi ci sono ancora 214 persone alle quale resta un anno e mezzo di mobilità. Nessuna “newco” all’orizzonte, nessun progetto di rilancio del settore.
Tutti gli Enti dal Comune alla Regione al Governo hanno lasciato guardare la barca affondare senza impegnarsi piu’ di tanto e con un passaggio di responsabilità simile al gioco della “palla avvelenata”.
I presunti responsabili di questo crac hanno avuto tutto il tempo di abbandonare gli incarichi ultra-pluriennali di presidente e direttore Cesi, ed essere immediatamente ricollocati nel mondo del lavoro, lasciando le famiglie e i soci lavoratori al proprio destino. Questa è l’amara verità, ora bisogna realizzare un nuovo modello cooperativo ( perché il vecchio sistema ha fallito e ha portato alla disperazione tante famiglie, perché la crisi della Cesi ha messo in ginocchio e fatto chiudere tante altre aziende medio piccole del territorio), dove i vertici vengano scelti per meriti e competenze, dove il ricambio nei ruoli dirigenziali sia costantemente garantito e dove i soci possano essere parte attiva della crescita e dello sviluppo dell’impresa nella quale lavorano…..quello che non è stato in CESI r e in altre Cooperative del territorio.
Il Ministro Poletti che è stato Presidente di Legacoop in questa vicenda si è fatto sempre piu’ di nebbia come l’intero Partito Democratico sul Santerno . Se guardiamo indietro e ci chiediamo cosa mai abbia fatto il Pd per la Cesi ci viene solo da dire: nulla, se non mascherare la reale situazione legata a scelte spesso scellerate dei dirigenti di nomina politica (e in questi anni se ne sono nominati tanti). Paradossalmente ha fatto di più la Cesi per il Pd, sponsorizzando di continuo le varie Feste dell’Unità e dando lavoro di volta in volta ai dirigenti che arrivavano da viale Zappi…
Il Ministro Poletti, che ben conosce il mondo delle cooperative, ha fatto come i suoi compagni di partito che, come prima cosa, hanno disconosciuto e rinnegato gli stessi dirigenti Cesi che proprio la politica aveva lasciato in quei ruoli apicali per decenni, e si è dimenticato dei lavoratori, delle famiglie, delle persone che hanno investito anche le proprie quote sociali perdendole. Quando parlavamo di macelleria sociale molti ci accusavano di terrorismo psicologico, ci dicevano che tutto sommato Imola stava reggendo alla crisi. Ecco, ora che il disastro è servito tutti scappano e fuggono dall’argomento…
Simone Carapia
Capogruppo FI Imola e del Nuovo Circondario Imolese