Non sarebbe affatto male cercare di fare definitiva chiarezza sulla salubrità dell’acqua che quotidianamente beviamo.
Da un lato chi afferma con assoluta certezza che le acque del nostro acquedotto sono inquinate in particolare da alluminio che immagino pericoloso se in concentrazione eccessiva. Dall’altro AUSL e HERA che invece sempre con la stessa assoluta certezza affermano l’esatto contrario ovvero, l’acqua che giornalmente beviamo è assolutamente potabile e la concentrazione di alluminio che tanto allarma è ben dieci volte sotto il livello ammissibile dalle leggi vigenti.
Delle due l’una, perché la ragione in questo caso non può che stare da una parte sola e questa deve necessariamente essere individuata con la necessaria certezza. Se le analisi degli ambientalisti sono corrette AUSL ed HERA hanno il dovere di intervenire con sollecitudine per eliminare il problema e farla finita di raccontare frottole con il solo scopo di nascondere un pericoloso problema. Se invece i dati denunciati dagli ambientalisti sono determinati da scorrette modalità di acquisizione come in qualche modo lascia intendere HERA o, peggio, dalla precisa volontà di sostenere il loro legittimo “no” all’ ampliamento discarica, allora ad HERA non resta che la sola strada della denuncia alla magistratura.
Qui assistiamo all’ennesimo balletto delle minacce trasversali senza però che qualcuno certo della sua posizione decida di muoversi in questa direzione. mentre resta non garantito il sacrosanto diritto dei cittadini ad avere certezza che la loro salute non sia in pericolo a causa di problemi legati ad aspetti economici di questa o quella convenienza.
Polemiche politiche a parte resta il fatto che questa certezza la può dare solo una precisa assunzione di responsabilità da parte di chi ha il dovere di farci bere acqua sana e farlo nelle dovute sedi…se ha ragione.
Alessandro Mirri
Vicepresidente del Consiglio
Nuovo Centrodestra