La nostra società vive di consumo di prodotti, la nostra economia vive di produzione, oltre che di servizi. Non abbiamo ancora eliminato la produzione di materiale, oggetti, prodotti di varia natura e non abbiamo ancora inventato qualcosa che, dopo il suo utilizzo, si autoricicli osi autoriusi. Dobbiamo partire da questo dato di fatto per inquadrare la questione di cui oggi parliamo. Chi parla di rifiuti 0 o di una totale eliminazione delle discariche sa benissimo di parlare per slogan. Ad oggi è impossibile pensare che non si debba conferire una quota di indifferenziato in discarica.
Siamo in una Regione che ha appena approvato una nuova legge sui rifiuti. Ciò ci pone all’interno di un contesto territoriale ben preciso. Non si può pensare di parlare di politiche ambientali senza pensare che ci troviamo in una Regione che ha appena preso alcune importanti decisioni.
La nostra regione si pone alcuni obiettivi per il 2020:
– almeno 73% di raccolta differenziata
– almeno 70% di riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico
– autosufficienza in ambito regionale e ottimizzazione degli impianti esistenti
– riduzione del numero di discariche (4 grandi siti tra cui Imola)
Questo ultimo punto permetterà di monitorare i pochi siti esistenti e renderli sempre più innovativi.
La nostra Regione non ha mai sofferto emergenze rifiuti, anzi, abbiamo sempre fornito il nostro supporto per gestire le emergenze altrui.
La nostra Regione e imola NON sono la Terra dei fuochi, come qualche irresponsabile ha affermato.
Dobbiamo partire da questo contesto per capire cosa sia meglio fare per i cittadini e il nostro territorio.
Non è parlare della discarica solo come risorsa economica che significa centrare l’obiettivo. I 40miliardi delle vecchie lire introitati in questi decenni non sono il metro di misura principale per definire la nostra strategia, ma non possono neppure essere dimenticati. Se non ci fossero stati le tariffe sarebbero state più alte per i cittadini.
1) salute e sicurezza dell’impianto
2) partecipazione attiva
3) strategia e visione sul ciclo dei rifiuti
Prima di tutto si parta dalla tutela della salute delle persone. L’ampliamento, l’innalzamento del terzo lotto, devono venire dopo la certezza che non vi siano pericoli.
Su questo c’è un chiaro impegno del Comune e degli enti preposti, come ARPA e ASL. Enti, lo vogliamo ricordare, che stanno portando avanti interventi e analisi in molti casi neppure obbligatori. come nel caso delle autocertificazioni di hera ambiente su acque superficiali, qualità dell’aria, fughe di biogas, rumore, traffico, prelievi idrici, percolato…
I cattivi odori rilevati nel 2014 hanno fatto sì che si obbligasse il gestore a cambiare il sistema di copertura.
si ricordi inoltre che ARPA stessa rassicura sulla tenuta della struttura geologica del sito.
L’ASL ha analizzato anche il materiale disperso dalle torce per verificare che frutta e verdura delle coltivazioni circostanti non fossero pericolose per la salute. Non sono stati rilevati problemi. Ci dispiace che qualcuno in Commissione aprli, senza avere dati reali, di frutta “modificata”.
Non sono analisi scontate. Importante inoltre la collaborazione e il confronto con l’Osservatorio per la discarica. Questo ha prodotto, per esempio, lo sviluppo di 6KM di percolatodotto che eviteranno 8/10 viaggi di camion al giorno.
Il controllo del 12 e 17 ha evidenziato problemi nei pozzi spia. Ora si deve imporre a Hera ambiente di risolvere il problema. Prima la totale soluzione delle problematiche, poi ragioneremo sull’ampliamento.
2) partecipazione
Noi riteniamo che questo percorso debba vedere la partecipazione attiva e civile di cittadini e associazioni. Le urla e le sceneggiate le lasciamo a chi ha altri interessi. Noi governiamo i problemi. La Giunta aveva proposto un tavolo di monitoraggio. Nessuno ha risposto. Noi riteniamo che debba essere aperto ai due Comuni, imola e Riolo terme, per sovrintendere alprogetto. Attendiamo l’esito della valutazione dell’impatto ambientale e poi decidiamo.
Sul referendum proposto strumentalmente da alcuni partiti rispondiamo: “dovrebbero partecipare tutti i cittadini della regione visto che il sito è parte del progetto regionale e accoglie rifiuti non solo imolesi. Chiediamo a parma di non mandarceli più?” (ricordiamo che su 630.00 t solo 250.000 sono di imola). I grillini propongono un sistema per cui ciascuno dovrebbe guardare a se stesso e avere i propri impianti. La composta e bella manifestazione dei 5 stelle ha prodotto 850 kg di indifferenziata, conferita in discarica. Anche questa è la risposta agli stessi grillini che parlano di rifiuti 0 e no discariche.
A Parma il referendum sulle scuole materne lo faranno i 5stelle? Ci risulta che il comune non abbia dato risposta, nonostante fosse nel loro programma. Non c’è coerenza.
3) necessaria una visione strategica
serve un sito con meno odori, meno viaggi di camion, più innovazione tecnologica e riduzione del termo di permanenza del rifiuto.
Infine sul tema disagio ambientale: giustissima la decisione del comune di ricorrere contro Atersir sulla ripartizione iniqua tra Riolo terme (68%) e Imola (32%).