Abbiamo avuto modo di ascoltare le piccate reazioni in Commissione Autodromo del Sindaco di Imola e del presidente Conami alla nostra lettera pubblicata sul Resto del Carlino del 20 settembre u.s , che ci definiscono ” pseudo associazione ambientalista” e si liquida come “danno economico” mantenere un terreno incolto in un’area di servizio a ridosso di una zona residenziale-sportiva-ricreativa (autodromo-tennis- calcio) e ad un parco che dovrebbe essere tutelato. Non parliamo poi del “non bisogna più pensare ad un’area industriale unica, ma sparsa in vari punti della città”….
E’ del tutto evidente che questi amministratori non hanno mai avuto modo di leggere lo statuto Legambiente e di verificare che in sostanza ci occupiamo di fare politica ambientale, ovvero di tutto ciò che ambientalmente e socialmente mina il territorio, comprese le tutele del diritto alla salute e alla qualità della vita dei cittadini!
D’altronde non ci si poteva aspettare altro da soggetti che considerano prioritario il quotidiano noleggio di un impianto sportivo per passioni e tradizioni sportive di nostalgici dei tempi andati (da non confondere con eventi sportivi o sociali importanti).
Infatti non siamo una associazione ambientalista che si occupa semplicemente della difesa dell’alberino o dell’animaletto in via di estinzione, cosa che aquesti amministratori piacerebbe molto: purtroppo per loro, ci occupiamo anche di economia ambientale, con tutto quello che ne consegue.
Vorremmo semplicemente concludere questa loro sterile polemica, chiedendo come si può definire il fatto che, peraltro nella nostra lettera era ben chiaro, un amministratore pubblico pensi di continuare a cementificare suolo vergine e tra l’altro in quell’area, in presenza di numerose strutture simili vuote, se non per avere un ritorno pubblico, una tantum, di tipo economico, a danno di quel contesto ambientale: evidentemente ha ragione Domenico Olivieri (Alleanza Cooperative), che in un suo intervento dell’aprile scorso, proprio a Imola, ha affermato: “il consumo del territorio uguale a ‘zero’ deve essere considerata una promessa unicamente elettorale”.
Per quanto concerne la possibilità di aree produttive sparse per la città, invitiamo il presidente Conami a rivedersi il PSC imolese e riflettere sulle conseguenze ambientali e sanitarie di dove in passato hanno fatto tali nefandezze.
Imola, 21/09/2015
Legambiente ImolaMedicina
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