Nella mattinata di ieri luglio lo Sportello Antisfratto di Imola e altri/e solidali si sono ritrovati per difendere il diritto alla casa di una famiglia che, dopo aver pagato un mutuo per più di 8 anni versando oltre 80.000 €, si è ritrovata in condizioni precarie dovute alla perdita del lavoro e non è più riuscita a sostenere il pagamento delle rate. La casa è stata perciò pignorata dalla banca Unicredit e svenduta con la famiglia che ancora ci vive dentro. Dopo aver passato mesi senza che le Istituzioni proponessero soluzioni adeguate, nella mattinata si è svolto l’ennesimo accesso dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto. A trattative in corso si è verificato l’intervento immotivato del Commissario Capo di Polizia di Imola, che in una situazione, pur nella sua gravità, di relativa tranquillità, è intervenuto strattonando e spingendo i/le solidali mentre questi stavano solo richiedendo di attendere che l’ufficiale giudiziario finisse di parlare e non si creasse ulteriore tensione.
L’esito dell’operato del Commissario e del conseguente intervento della celere ha portato ad una grave degenerazione della situazione, esasperando gli animi dei componenti della famiglia sotto sfratto: non ci pare che il Commissario si sia comportato nel rispetto delle sue funzioni, ovvero quelle di mantenere l’ordine pubblico, avendo con le sue azioni provocato l’aggravamento di una situazione già di per sé drammatica, che solo grazie alla lotta per il diritto all’abitare si è risolta con un rinvio dello sfratto. Tra l’altro ci chiediamo se davvero fosse necessario l’intervento del Commissario e della Celere per l’esecuzione dello sfratto e quanto questa operazione sia costata in termini economici, non solo morali, all’intera collettività.
Un problema sociale che colpisce anche a Imola centinaia e centinaia di famiglie è stato oggi trasformato in un problema di ordine pubblico, e due compagni sono stati ora denunciati per resistenza aggravata, senza che nessun atteggiamento aggressivo fosse stato mosso dai/dalle solidali presenti. È ora che l’Amministrazione Comunale si assuma la responsabilità della situazione di emergenza abitativa che si sta creando in città con i fatti e non solo con le parole.
Chiediamo quindi di non perdere ulteriore tempo e di porre all’attenzione del dibattito pubblico:
– Una moratoria sugli sfratti
– Il recupero delle case popolari sfitte e inutilizzate
– La fine della svendita del patrimonio delle case popolari
L’emergenza abitativa è un problema sociale, la soluzione non sono repressione e ordine pubblico!
Anche il PRC, le/i Giovani Comunist*, il NAI (Network Antagonista Imolese), Sinistra Anticapitalista, Cobas, Brigata 36 e Imola Antifascista si uniscono alla protesta e alle proposte dello Sportello Anfrisfratto e condannano l’azione ingiustificatamente repressiva della Polizia di Imola che ha addirittura denunciato due attivisti dello Sportello ed invita tutte le forze democratiche della Città a chiedere, con noi, l’annullamento delle denunce. Chiediamo invece una risposta istituzionale costruttiva per superare il problema degli sfratti che colpisce le fasce più deboli della nostra società.
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti
NAI
Sinistra Anticapitalista
Cobas
Brigata 36
Imola Antifascista