Riceviamo e pubblichiamo
Altri 20 profughi sarebbero in arrivo a Imola, con la Diocesi e Trama di terre già pronti a partecipare al Bando. Senza che nessun altro Comune del Circondario si sia fatto carico del problema. Senza nessuna collaborazione o logica di area vasta. Ci sembra assurdo che si perseveri ad “accaparrarsi” quanti più profughi possibili perché evidentemente è più “fruttuoso”. Poco importa se abbiamo la fila di italiani che chiedono aiuto fuori dall’Asp e dalla Caritas.
In questa partita Imola aveva già dato, mentre altri territori si sono sistematicamente sottratti alle loro responsabilità. Quando quotidianamente chiediamo di aiutare i nostri connazionali, tutti allargano sempre le braccia, poi arrivano 40/60 profughi e vengono accolti a braccia aperte, si riaprono strutture di emergenza e tutto si risolve senza particolari difficoltà.
Anche dalla Regione avevano detto che il territorio “ha già dato”. E allora siano coerenti con quanto viene detto a livello regionale e si abbia il coraggio di fermare l’arrivo dei migranti. Non possiamo più mantenerli. Ormai è chiaro che di fronte a un bando che porta risorse economiche, è molto più conveniente ospitare profughi piuttosto che italiani per i quali non si ricevono contributi. Ma la nostra Città non deve avallare questo meccanismo distorto e paradossale. Nessuno pensa che ci sia qualcuno che voglia lucrare sulle povertà, questo sia chiaro. Ma a volte serve coraggio, molto coraggio per dire: ‘aiutiamo prima la nostra gente’. Perché l’emergenza non è solo quella dei profughi, ma anche di centinaia di famiglie senza lavoro e in balia della crisi.
Simone Carapia, capogruppo FI Imola