Tutti gli esponenti Pd, da Daniele Manca all’onorevole Montroni, che si congratulano ed esprimono felicitazioni a Vasco Errani, forse dovrebbero riflettere sul fatto che la Cassazione ha solo annullato la sentenza di condanna e ha disposto di rinviare gli atti alla Corte d’appello di Bologna, per un nuovo esame da parte dei giudici. Dunque, il processo è da rifare. Nuovi atti, nuove documentazioni forse…
Noi, in questi anni, dai banchi dell’opposizione, abbiamo continuato a insistere su quell’operazione di trasparenza che andava assolutamente fatta, chiedendoci più e più volte perché il lato ‘imolese’ della vicenda fosse stato trattato solo marginalmente in tutta questa vicenda e dimostrando che la cantina aveva ottenuto il milione di euro di finanziamento con modalità che andavano certamente chiarite… al di là di quanto ha disposto la magistratura, vorremmo anche sottolineare una volta di più che qui è stata quasi del tutto dimenticata la circostanza di fatto che Errani, governatore della Regione, aveva concesso quel finanziamento cospicuo alla cooperativa di suo fratello, situazione che ha messo in luce quel legame malato tra politica e mondo della cooperazione.
Continuiamo a essere convinti che il governatore non poteva non sapere. E Imola non poteva non sapere.
Al di là del percorso della magistratura, per noi l’opportunità politica resta eccome. Così come il valore della trasparenza. Nella consapevolezza che un politico non deve rendere conto solo alla magistratura. E’ soprattutto alla gente che deve rendere conto. Forse da qui bisognerebbe davvero ripartire.