“Non avrei mai voluto andarmene” parole di Ecclestone.
Molte domande sollecitano la buona notizia.
Prima domanda: perché dopo il gran premio di F1 del 2006 Imola ha perso la più concreta opportunità di essere al centro degli eventi motoristici nazionali? Sarebbe interessante rileggere la cronaca di quei giorni che rivelerebbe come fu miope e dilettantistica la gestione del rapporto sportivo-economico di chi ebbe l’onere di condurre la trattativa con Ecclestone. Auspicio che la cosa non si ripeta.
Oggi l’opportunità di riavere la F1 pare possibile seppur ancora poco concreta.
Che ci sia uno sforzo di tutto il mondo imprenditoriale pubblico e privato appare l’unica strada percorribile. Ma, seconda domanda: come allora si perse l’occasione di tenersi la F1 a causa della pochissima sensibilità anzitutto economica del mondo imprenditoriale non solo cittadino, siamo poi così certi che stavolta ci sia la volontà di legarsi in un ferreo patto che significa anzitutto tirare fuori i denari necessari?
Terza domanda: se ConAmi con il suo “faraonico capitale” decidesse di sborsare gran parte del denaro necessario, sarebbe messo in pericolo l’esborso annuale che il consorzio devolve ai comuni soci? Quel contributo che, almeno a Imola garantisce la sostenibilità del bilancio.
Quarta domanda: quale sarebbe la posizione dei vertici che governano il Gran premio d’Italia di Monza? Non vorrei che partisse la solita guerra territoriale a scapito degli interessi nazionali (vedi cosa è avvenuto al gran premio di Germania).
Quinta domanda: come la mettiamo con gli intransigenti sostenitori del ”non rumore”?
Serve dunque che tutti, e dico tutti, abbiano ben chiare le opportunità di riavere a Imola il gran premio di F1. Opportunità economiche e di immagine che in fin dei conti è fondamentale per la promozione turistica della città.
E quando dico tutti intendo pubblico e privato in uno stretto rapporto di mutuo interesse che si traduca in un reale beneficio e non solo per Imola.
Infine auspico che la si smetta di criticare a prescindere prima ancora di conoscere i termini di un possibile accordo.
Alessandro Mirri NCD